Bolzano. Elezioni, AUTONOMIA SÌ MA ANCHE CON GLI ITALIANI PROTAGONISTI, intervista Alberto Sigismondi Forza Italia

“Sento un brutto clima politico in queste settimane, un forte avversione per la politica, quella con la Pi maiuscola e la valorizzazione – afferma Alberto Sigismondi – di quanto è immediatamente intuibile, della battuta facile, superficiale, ad effetto. Un brutto segnale, perché questo clima si è esteso in tutti gli strati sociali dove si sente un gran parlare con slogan e frasi fatte”. Alberto Sigismondi, consigliere comunale, già consigliere provinciale (2005- 2008), libero professionista in ambito sanitario, secondo in lista di Forza Italia alle prossime elezioni provinciali. Fatta questa premessa, si dice però tutt’altro che scoraggiato perché, “superato il primo momento, se si insiste con determinazione a parlare con la gente, poi si ottiene ascolto e si comincia a dialogare. Ho visto cambi di opinione a 360 gradi”.
Perché, quali motivazioni l’hanno indotto a candidarsi? È la nostra domanda. “Perché ritengo doveroso partecipare, perché si costruisce comunità partecipando, anche tra persone che non condividono le stesse opinioni.”
Quali sono i problemi più urgenti che ha di fronte la provincia di Bolzano, gli chiediamo. “La città capoluogo, innanzi tutto – risponde. Occorre uno “status” innanzi tutto. Il punto di svolta si avrà quando gli italiani si accorgeranno di essere perdenti anche quando sono vincenti. Il segnale evidente di ciò si ebbe fu eletto sindaco Giovanni Benussi (con il sostegno di Forza Italia e Alleanza Nazionale) ma fu costretto alle dimissioni dopo non essere riuscito ad ottenere la maggioranza in consiglio comunale”.
Poi Sigismondi lamenta una certa freddezza dei bolzanini nei confronti di problemi di grande evidenza, come in generale la presenza degli emarginati e degli immigrati. “Va sfatato – dice- il pregiudizio che i bolzanini ci rimettano a causa della presenza degli immigrati. Va trovato il modo di far uscire questa umanità sfortunata dalla situazione di degrado in cui si trova. Se non riusciamo a ricomporre l’attuale confusione sociale, l’attrito tra le componenti deboli può produrre un detonatore pericoloso. È comprensibile anche il rifiuto nei loro confronti, ma proprio per questo vanno trovate nuove forme di solidarietà”.
Tornando al ruolo degli italiani nella gestione del potere a livello locale, Alberto Sigismondi dichiara che il suo impegno continuo e costante è rivolto alla comunità di lingua Italiana. “La comunità italiana è il gruppo più debole, ma questo non significa – afferma – che io non voglia collaborare con la comunità di lingua tedesca e per l’Autonomia altoatesina. Non a caso il nostro slogan è “AUTONOMIA Sì, MA ANCHE CON GLI ITALIALINI PROTAGONISTI”.
Quindi come prevede la futura giunta provinciale? è la nostra domanda. “La Svp è in grande difficoltà – risponde Sigismondi – potrebbe perdere anche 2 – 3 seggi. Il Pd non basterà più a raggiungere la maggioranza. Prevedo un rafforzamento delle destre di lingua tedesca e un buon risultato del Team Köllensperger (ex 5 Stelle). La Lega godrà del traino nazionale, ma va sottolineato che la Lega locale non è la Lega di Milano o di Roma. Prima di tutto va detto che qui non ha voluto l’unità del Centrodestra, cosa espressamente richiesta con forza, e ciò sotto il profilo politico è un errore strategico madornale. Non è escluso, anzi è probabile, la loro partecipazione al governo provinciale, ma se ciò accadrà le ambiguità non mancheranno. Come si è espressa finora la Lega a proposito di autodeterminazione o di doppio passaporto? Sempre con ambiguità. Se questo quadro è realistico, ritengo che la nostra posizione politica a livello romano dovrà tenerne fortemente conto, considerando anche il fondamentale ruolo istituzionale della Regione Trentino Alto Adige.”

In foto: Alberto Sigismondi.  

 

 

 

 

Pinuccia Di Gesaro

Giornalista, scrittrice, editore.

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Pinuccia Di Gesaro

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