Bolzano. CNA mobilitata, sacchetti biodegradabili, iniziativa da modificare

Consumatori penalizzati, incombenze per gli esercenti, scelta dettata più dai ricavi per lo Stato che non da motivi di sicurezza.

 La CNA intende far modificare il provvedimento sui sacchetti biodegradabili già dalla prossima legislatura. Ne dà notizia CNA del Trentino Alto Adige, riportando che è stata diffusa a livello nazionale la circolare stesa da CNA Agroalimentare che contesta fortemente il metodo con cui questa norma è stata approvata, di notte senza alcun dibattito, con un emendamento inserito nella conversione in legge del “Decreto crescita mezzogiorno”, legge che non ha alcuna attinenza su questioni riguardanti l’ambiente. “I prezzi dei sacchetti di frutta e verdura – si legge nella circolare – varieranno da un minimo di 2 fino ad un massimo di 10 centesimi. I sacchetti, rigorosamente biodegradabili, non potranno essere riutilizzati una seconda volta. Il divieto è imposto per motivi igienici, anche se i critici del provvedimento – sottolinea la CNA – sostengono che sia una scelta dettata più dai ricavi per lo Stato che per motivi di sicurezza alimentare e ambientale. Non è un mistero che parte del ricavo generato dalla vendita dei sacchetti a pagamento sarà poi girato alle casse dello Stato dagli esercenti sotto forma di Iva e imposta sul reddito. D’altronde, 2 centesimi non fanno rumore, anche se alla lunga quei centesimi per ciascuna busta potrebbe avere una ripercussione economica importante sul portafoglio di ciascuno”. Se da un lato è necessario alzare il livello d’impegno per aumentare la consapevolezza dei cittadini sugli impatti che le borse di plastica hanno sull’ambiente – ritiene la CNA – dall’altro, non si può scaricare sempre i costi sui consumatori e sulle imprese della distribuzione: più corretto sarebbe stata una previsione legislativa capace di introdurre comportamenti virtuosi già nella fase produttiva. “Ci sono attualmente in circolazione – conclude la circolare – milioni di bottiglie di plastica difficili da smaltire, a tutti i livelli dalle acque alle bibite, senza che nessuno faccia o dica qualcosa e poi si cerca di intervenire sui micro sacchetti, è un po’ una contraddizione di sistema”.

Foto, Claudio Corrarati, presidente di CNA del Trentino Alto Adige

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