A Bolzano il 56° convegno internazionale “Europa: cultura e patrimonio culturale”

Con il patrocinio e il contributo della Regione Trentino Alto Adige, il patrocinio della Provincia di Bolzano e del Comune di Bolzano, con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano e il contributo organizzativo della LUB, nei giorni 19, 20 e 21 ottobre 2017 si terrà nell’aula D002 della Libera Università a Bolzano il 56° convegno internazionale organizzato dall’Istituto Internazionale di Studi Europei “Rosmini” che vedrà la partecipazione di relatori italiani, ungheresi e spagnoli su di un tema di rilevante interesse.

L’Istituto “Antonio Rosmini” ha deciso, infatti, di dedicare il 56° convegno annuale al tema “Europa: cultura e patrimonio culturale” al fine di mettere a fuoco i temi generali sollevati dal quesito: “Quale cultura in Europa e per l’Europa?” offrendo analisi, dati e ragioni che possono spiegare le difficoltà di programmazione, di gestione, di tutela e di promozione del vasto patrimonio culturale dell’Europa e in Italia.

Il convegno sarà inaugurato giovedì 19 ottobre alle ore 15.30 alla presenza del sottosegretario di Stato al ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo prof. on. Antimo Cesaro e con il saluto della prorettrice prof.ssa Stefania Baroncelli. Seguiranno le relazioni del direttore dell’Istituto prof. Giovanni Cordini (Univ. Pavia), del Giudice della Corte Europea dei diritti dell’uomo, prof. Peter Paczolay, e la comunicazione del prof. Giulio Maria Chiodi (Univ. Insubria).

Venerdì 20 ottobre mattina, con inizio alle ore 9.30, le relazioni del Prof. José María Sánchez della Corte di Giustizia dell’UE e del prof. Tommaso di Carpegna Falconieri (Univ. Urbino). Nel pomeriggio dalle ore 15.30 gli interventi del consigliere di Stato spagnolo prof. José Joaquín Jerez e del prof. Istvan Puskas, presidente dell’Accademia d’Ungheria all’Ambasciata di Roma.

Nella giornata conclusiva, sabato 21 ottobre con inizio ore 9.30, le relazioni del prof. Franco Tamassia (Univ. Cassino) e del dott. Alexander Fomenko del Consiglio d’Europa.

I lavori sono aperti al pubblico.