Commercialisti e Consulenti del Lavoro in Procura: «Colpire chi esercita abusivamente la professione. Pronti a costituirci parte civile»

Incontro con il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Bolzano dott. Giancarlo Bramante per avviare un percorso a tutela dei professionisti:
«Massima disponibilità della Procura della Repubblica di Bolzano a far rispettare l’articolo 348 del codice penale. Ordini pronti a costituirsi parte civile» 
«Colpire chi esercita abusivamente la professione di commercialista e di consulente del lavoro». Questa la richiesta che l’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili e l’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Bolzano hanno avanzato congiuntamente al Procuratore della Repubblica di Bolzano dott. Giancarlo Bramante nel corso di un incontro organizzato al Palazzo di Giustizia lunedì 15 maggio. «Con questo incontro – spiegano il presidente dell’Ordine dei Commercialisti Claudio Zago e il presidente dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro Loris De Bernardo – abbiamo dato il via a un percorso comune per tutelare i professionisti che rispettano le regole. Da parte del Procuratore della Repubblica abbiamo avuto rassicurazione di grande attenzione da parte degli organi inquirenti e ricevuto la massima disponibilità a far rispettare l’articolo 348 del codice penale che sanziona l’esercizio abusivo della professione, anche con l’adozione di misure cautelari reali adeguate al caso concreto».  Anche a Bolzano quindi, come recentemente avvenuto a Udine e a Bologna, la Procura della Repubblica è pronta ad indagare tempestivamente qualora si presentassero casi di esercizio abusivo della professione. «Da parte nostra – dicono a una sola voce Zago e De Bernardo – siamo pronti a costituirci parte civile in un eventuale procedimento».
Il fenomeno, soprattutto in stagione di Dichiarazione dei redditi e Modello 730, è quanto mai attuale: «Sono molti a livello nazionale, e alcuni anche nella nostra Provincia, i casi di consulenti che si dichiarano iscritti all’Ordine quando invece non lo sono», sottolinea Zago. «L’iscrizione all’Ordine, con l’obbligo di aggiornamento continuo, il rispetto della deontologia e delle incompatibilità, garantisce la professionalità del servizio. Quando un finto professionista si dichiara commercialista senza esserlo arreca un danno a tutta la categoria». «Un cittadino che si rivolge ad un iscritto di un Ordine professionale – rimarca De Bernardo – è un cittadino garantito e tutelato anche dall’obbligatorietà di una polizza assicurativa. Scegliere un professionista dell’area giuridico/contabile partendo dall’albo ufficiale reperibile online o tramite la segreteria dei rispettivi ordini è un’azione che garantisce una prestazione di qualità».
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