PAPA FRANCESCO “PELLEGRINO DI PACE IN EGITTO”.

Eccezionali  misure di sicurezza al Cairo.

Furgoni e soldati in passamontagna sul viale dell’aeroporto. Oltre 100 deputati per accogliere Francesco, un “protocollo d’accoglienza veloce”, prima di recarsi al palazzo presidenziale per la visita al presidente Al Sisi. Il Papa è atterrato puntuale, alle 14. Quasi tutte le vie di accesso al viale El-Orouba, quello lungo il quale è passata la Fiat tipo con a bordo papa Francesco dopo aver lasciato l’aeroporto sono bloccate. Ma dal finestrino dell’auto, Francesco legge anche i cartelli colorati della gente: “Welcome Pope Francis”, “Papa di pace nell’Egitto di pace” e sente la gioia di un milione di lavoratori di Sharm el Sheik in festa.

L’aereo (un A321 dell’Alitalia) era decollato dall’aeroporto internazionale di Roma-Fiumicino alle ore 11.07. Rivolgendosi al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, Bergoglio ha detto: “Nel momento in cui lascio Roma per recarmi in Egitto pellegrino di pace per incontrare la comunità cattolica e i credenti di diverse fedi, mi è caro rivolgere a Lei, signor presidente, il mio deferente saluto che accompagno con fervidi auspici per il benessere spirituale civile e sociale del popolo italiano, cui invio volentieri la mia benedizione”.

Un viaggio importante, che il presidente Mattarella ha definito “coraggioso” e “messaggio di speranza sia per i credenti che per i non credenti, un monito per la tutela dei diritti umani universalmente riconosciuti e un incoraggiamento a risolvere le tante crisi che da troppo tempo scuotono il Medio Oriente.

Dopo Giovanni Paolo II, nel 2000, Francesco è il secondo Pontefice a visitare l’Egitto. Accolto dal premier egiziano Sherif Ismail, salutato fra gli altri anche dal patriarca della Chiesa cattolica copta, Abramo Isacco Sidrak, da una suora e un bambino, Francesco ha cominciato il suo 18esimo viaggio apostolico Internazionale. Un “protocollo d’accoglienza veloce”, perché subito dopo il pontefice si è recato al palazzo presidenziale di Ittihadiya al Cairo, dove era atteso dal presidente egiziano Abdel Fatah al Sisi.

Eccezionali le misure di sicurezza, dopo i recenti attentati alle due chiese cristiano-copte di Alessandria e Tanta il 9 aprile scorso, ma il Pontefice, come già in passato, anche negli spostamenti rischiosi come in Repubblica centrafricana, anche al Cairo ha scelto di viaggiare a bordo di una berlina non blindata. Vuole essere vicino al popolo egiziano. Si teme soprattutto per la messa che Bergoglio celebrerà il 29 aprile allo stadio dell’aeronautica militare egiziana, una struttura che può ospitare circa 25mila persone. Un appuntamento considerato ad alto rischio.

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