“Bolzano, Merano e Laives da inserire nelle zone svantaggiate”

Corrarati: l’Osservatorio del Mercato del Lavoro dimostra che i centri urbani sono in crisi e necessitano di politiche mirate rispetto al resto della provincia”.

I dati dell’Osservatorio del Mercato del lavoro, secondo CNA-SHV, non lasciano più spazio a dubbi: Bolzano, Merano e Laives sono centri urbani da inserire a pieno titolo tra le zone svantaggiate dell’Alto Adige, in modo da stimolare piani di sviluppo mirati e di far confluire maggiormente le incentivazioni della Provincia verso le aziende che hanno sede o nascono nelle tre città.

“Abbiamo sempre detto – afferma Claudio Corrarati, presidente di CNA-SHV – che in Alto Adige esistono un’economia di valle e una di fondovalle, ovvero i centri urbani. I dati analitici dell’Osservatorio del Mercato del lavoro confermano che l’economia dei centri urbani, in particolare Bolzano, Merano e Laives, ha performance occupazionali in linea con il poco brillante trend nazionale, mentre i numeri dei centri rurali e turistici delle valli, ma anche del centro urbano di Bressanone, fa a gara con i migliori risultati europei”.

L’Osservatorio provinciale ha esaminato il Mercato del lavoro di Bolzano e Laives, Merano e circondario, Bressanone e circondario. Il quadro è il seguente.

Città Disoccupati Tasso

disoccup.

Donne Tasso

disoccup.

15-29 anni Tasso

disoccup.

Stranieri Tasso

disoccup.

Bolzano 3.140 9% 1.525 8,3% 653 13,7% 1.064 19,2%
Laives 463 7,2% 246 7,4% 107 9,9% 19,2% 15,8%
Merano 990 7,8% 505 7,6% 179 9,4% 350 16,4%
Bressanone 348 4,6% 189 4,8% 65 5% 92 12,1%

“Questi dati – prosegue Corrarati – dimostrano che, nei decenni, in particolare negli ultimi anni anche per effetto della crisi, si è manifestato uno squilibrio nello sviluppo economico del territorio provinciale. L’analisi dell’Osservatorio, articolata per quartieri, è peraltro un po’ ingannevole, perché evidenzia quasi che ci siano zone deboli e zone forti a livello occupazionale all’interno delle stesse città. In realtà sono i tre centri urbani di Bolzano, Merano e Laives che, nella loro interezza, mostrano una distanza occupazionale rispetto ai comprensori di cui fanno parte e al resto dell’Alto Adige. L’occupazione non è solo il termometro dell’economia, ma anche del disagio sociale, del senso di sfiducia e di insicurezza percepito dai cittadini”.

Secondo il presidente della CNA-SHV “è fondamentale che la Provincia riesamini l’elenco delle zone svantaggiate, anche ai fini delle incentivazioni economiche. Il bando di 6 milioni di euro per gli aiuti agli investimenti delle piccole e microimprese previsto per marzo 2017, ad esempio, su 100 posti complessivi ne assegna 20 alle aziende che hanno sede in zone svantaggiate. Aggiungiamo che sono previsti 10 punti per le aziende delle zone rurali. Non possiamo certo dire che Bolzano, Merano e Laives siano zone rurali, ma di sicuro hanno un tessuto economico più debole rispetto a tante altre zone dell’Alto Adige con performance occupazionali eccellenti. Da qui nasce la richiesta di inserire le tre città tra le zone svantaggiate, applicando il criterio della maggiorazione dei punteggi alle aziende partecipanti ad ogni tipo di bando di incentivazione economica: innovazione, internazionalizzazione, patrimonializzazione, accesso al credito, startup e re-startup per le successioni d’impresa, persino fondi europei se la normativa lo consente”.

È altrettanto vero – secondo CNA-SHV – che non solo la Provincia deve fare la sua parte, ma anche i tre Comuni: “Bolzano – conclude il presidente Corrarati – sta avviando l’iter per una nuova pianificazione strategica, coinvolgendo tutte le forze economiche e sociali. Merano e Laives dovrebbero seguire un percorso analogo. Solo così avremo politiche di sviluppo territoriale omogeneo, che è garanzia di tenuta sociale e rafforza il senso di sicurezza dei cittadini”.

In foto: Claudio Corrarati, presidente di CNA-SHV

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