In occasione della solennità odierna di Ognissanti il vescovo Ivo Muser ha presieduto una celebrazione della Parola al cimitero di Bolzano insieme a numerosi fedeli, ha benedetto le tombe e ha ricordato che questi giorni così sentiti invitano a riflettere sul mistero della vita, di prendere coscienza della brevità della vita e di non cedere alla tentazione di vivere solo per stare bene su questa terra. “Siamo creati e voluti per il cielo!”, ha detto mons. Muser.
“Noi cristiani crediamo che la morte non abbia l’ultima parola sulla nostra vita perché Gesù, con la sua morte, ci ha dimostrato che ciò che ci attende è la risurrezione, che ci dona vita nuova”, ha detto il vescovo Ivo Muser. Nella sua omelia mons. Muser ha inoltre affrontato il tema della secolarizzazione della società che tende a voler far sparire il concetto di morte. “Il nostro Dio – ha spiegato il vescovo – è il Dio della vita.”
Un momento di particolare attenzione, quando mons. Muser ha invitato a pregare per i migliaia di profughi morti nel mediterraneo, per tutte le vittime delle guerre e dell’odio in Siria e in tanti altri paesi. “La nostra vicinanza e la nostra solidarietà vanno anche verso i defunti e verso tutta la popolazione in Umbria e nelle Marche che devono affrontare le perdite e le ferite del terremoto così atroce”, ha detto mons. Muser. Al termine della celebrazione della Parola il vescovo ha benedetto le tombe.
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