Bolzano. Gioco d’azzardo, Tar annulla le delibere di Provincia e Capoluogo

I provvedimenti che introducono le distanze da rispettare giudicati troppo restrittivi.

Una sentenza del Tar accoglie i ricorsi presentati da due locali con titolari cinesi , il “Golgen Jackpot” di piazza Mazzini e il “Roman’s Bar” di via Roma che contestavano la nota con la quale l’amministrazione provinciale aveva dichiarato decaduta l’autorizzazione, precedentemente rilasciata nel 2011, per le sale fornite di macchinette Videolottery. La revoca faceva riferimento al “distanziometro” che con delibera del 2012, modificata poi nel 2013, era entrato in vigore sul territorio altoatesino.  Già la legge provinciale impediva di praticare questi videogiochi nel raggio di 300 metri dalle scuole, centri giovanili, strutture sanitarie e socio-assistenziali. La delibera di attuazione del 2012, rettificata nel 2013, – ampliava ulteriormente l’elenco dei luoghi sensibili, includendo campi sportivi, impianti per il tempo libero, palazzetti dello sport, biblioteche con la possibilità di estendere i divieti anche nei centri storici, e lungo le strade molto frequentate da pedoni nei comuni con più di 15 mila abitanti.
Il Tar, pur respingendo il rilievo sulla presunta incostituzionalità della legge ha riconosciuto il diritto di tutelare “l‘interesse collettivo alla salute“compresa la lotta alla dipendenza da gioco compulsivo, anche a costo di interferire con gli interessi economici delle aziende interessate. Tuttavia ha però accolto quella parte del ricorso che contestava le delibere provinciali in quanto “irragionevoli e sproporzionate” nella classificazione dei luoghi sensibili. La Provincia aveva poi cassato i luoghi di culto, le stazioni ferroviarie e le fermate ferroviarie dai luoghi vietati, ma ciò non è bastato. Sostanzialmente due le obiezioni dei giudici amministrativi. I “luoghi sensibili” sarebbero stati individuati “senza una adeguata istruttoria sull’impatto delle sale da gioco“. In secondo luogo l’individuazione dei siti sensibili – sentenzia il Tar – dev’essere “proporzionata e sostenibile in modo da non impedire di fatto nuove ubicazioni per gli esercizi commerciali del settore e anche la disponibilità di sedi alternative.” 
Soddisfatte della sentenza del Tar l’Associazione Sentinella e la Società Siipac i cui responsabili, rispettivamente Nevola e Guerreschi, temono gli effetti controproducenti del proibizionismo. “Rendere impossibile il gioco legale – affermano – apre la strada alla criminalità e alle scommesse clandestine con conseguenze ancora più negative.”      
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