ESCLUSIVA: Buongiorno Suedtirol incontra il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni

Il ministro degli Esteri a Bolzano: Brennero, Tunisia e migranti.

Il ministro degli Esteri d’Italia, uno stato che da sessanta e più anni orbita nei primi otto paesi al mondo (ma molti italiani lo dimenticano troppo spesso) si trovava in quel di Bolzano. A margine della conferenza stampa di rito, colloquio con il presidente della provincia e discorso elettorale sono riuscito a parlarci tête-à-tête, interessanti alcuni aspetti.

Libia, Brennero e dintorni

Signor Ministro in Libia come siamo messi, chi appoggiamo? Serraj o Haftar?

L’Italia nella difficilissima partita libica gioca un ruolo equilibrista. Attualmente aspettiamo l’Onu e la richiesta ufficiale di probabile intervento, attualmente cerchiamo di non pendere per nessuno dei due. I nostri interessi strategici in loco non ci permettono scelte affrettate, abbiamo strutture dell’Eni e molto personale laggiù.

Il nostro ruolo sarà di comando?

 Questo è difficile dirlo, attualmente siamo orientati ad un impiego di Marina e Reparti d’addestramento per forze in loco.

Anche sul confine tunisino?

Sarà inevitabile per l’Occidente mantenere stabile la Tunisia.

Affaire De Giorgi, è vero che l’ammiraglio ha pagato dazio l’aver lavorato per sostituire la Francia a Tunisi ed in Kuwait?

Ai vertici è in corso un cambio, le dietrologie le lascio alla stampa…

Ministro, ma in Tunisia ci siamo o non ci siamo?

Abbiamo una veste strategica, con quel paese siamo in ottimi rapporti da molti anni. Dopo la rivoluzioni abbiamo cercato di portarlo in orbita Ue. Certo la nostra presenza è molto concentrata.

(La stabilità tunisina è fondamentale, se Tunisi cadesse sarebbe un guaio per l’Italia. La Francia infatti appoggiando Haftar di fatto appoggia le tribù libiche che spingono sul confine tunisino)

Ma se la politica estera italiana passa da Tunisi, in Kuwait i francesi hanno perso una grossa commessa andata all’ Italia…

 Il Kuwait (dopo sei anni di lavoro) ha raggiunto con il ministro Pinotti un accordo per una fornitura di 28 Eurofighter (che saranno costruiti a Torino), addestramento piloti e tre simulatori di volo ultima generazione. Operazione da 6 miliardi di euro, con circa due miliardi e mezzo d’indotto.

 Italia quindi come Russia, Usa, Cina, Gb, Francia…?

Commesse di questo calibro sono in linea con la nuova strategia di Leonardo/Finmeccanica. Ci auguriamo di stringere rapporti di un certo livello in molti stati dell’area per raggiungere gli obiettivi geo-economici che l’Italia merita per il suo futuro.

 Brennero. L’Italia che farà?

Si farà sentire in seno alla Ue. L’ Austria ha giocato molto sulla paura ma dimentica che il vero problema va risolto nel Mediterraneo. Abbiamo il dovere d’accogliere (la nostra Marina è solo da elogiare) e dobbiamo farlo come europei.

Come la mettiamo con i migranti economici? Non sono profughi.

La questione è regolamentata dal diritto internazionale. Le persone vanno salvate e poi si tireranno le dovute conclusioni su chi ha diritto d’asilo e chi no.

Intensificare i controlli? Vero che proprio in Tunisia e Libia si producono documenti falsi?

La questione è complessa è spinosa. Stiamo lavorando anche su questo piano ma non è così semplice.

Ultima cosa Ministro…siamo veramente pronti a combattere?

La mia frase si riferiva all’Is dopo gli attentati di Parigi dello scorso anno. La stampa ha un po’ esagerato.

Si chiude con una stretta di mano il mio tête-à-tête con il Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni.

 

 

Marco P.

Giornalista pubblicista, originario di Bolzano si occupa di economia, esteri, politica locale e nazionale

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Marco P.

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