L’ex comandante della nave da crociera era accusato di omicidio colposo, lesioni colpose, abbandono di incapaci e minori e naufragio colposo per l’incidente avvenuto all’isola del Giglio il 13 gennaio 2012.
La corte d’appello di Firenze ha confermato la condanna a 16 anni di reclusione per il naufragio della Concordia a Francesco Schettino, l’ex comandante della nave. Le accuse erano di omicidio colposo, lesioni colpose, abbandono di incapaci e minori e naufragio colposo per l’incidente, avvenuto all’isola del Giglio il 13 gennaio 2012. I morti furono 32.
Nei confronti dell’ex comandante della nave da crociera è stata disposta l’interdizione dai titoli professionali marittimi per cinque anni in relazione al delitto di naufragio colposo (in primo grado l’interdizione era solo per il comando di una nave e per l’uso del titolo di comandante). Inoltre la corte d’appello lo ha condannato al pagamento delle ulteriori spese processuali e rideterminato per parte dei naufraghi le somme a titolo di risarcimento danni, aumentandole di una media di 15mila euro circa a persona. Per il Comune del Giglio la i giudici hanno confermato una provvisionale da 300.000 euro per il danno non patrimoniale.
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