È giunto il momento che Merano si ridesti dal letargo culturale con una grande iniziativa di livello europeo

Dal 2000 la città di Merano è gemellata ufficialmente con Salisburgo, ma già dal 1994 le due amministrazioni erano legate da un’amicizia istituzionale. A Salisburgo ha sede la Internationale Sommerakademie für Bildende Kunst, fondata nel 1953 dal grande espressionista austriaco Oskar Kokoschka. Gli atelier si trovano prevalentemente presso il castello Hohensalzburg. La fortezza medievale domina la città dall’alto del maestoso Festungsberg. Nel lontano 1990 ho avuto l’onore di frequentare l’Accademia e di essere allievo presso la Meisterklasse di Gerhard Rühm, dove ho avuto modo di conoscere l’arte del collage e del disegno del nudo. Presso l’Accademia in piena estate si svolgono periodi di workshop con i maggiori esponenti dell’avanguardia contemporanea. Qui ho incontrato in anni successivi pezzi da novanta come Siegfried Anzinger, esponente della Repubblica austriaca alla Biennale di Venezia e Tone Fink, grande rappresentante dell’arte concettuale. Non dimentichiamo che nel corso degli anni a Salisburgo hanno insegnato giganti del livello di Emilio Vedova, Wolf Vostell, Mario Merz, Jörg Immendorff, Per Kirkeby, Markus Lüpertz e Hermann Nitsch, solo per citarne alcuni. Oltre che sulla fortezza, alcuni allievi – scultori lavorano anche presso la cava Untersberg in Fürstenbrunn e altri presso dei siti sparsi in città.
Attualmente sono già in atto delle collaborazioni di tipo artistico/creativo tra Merano Arte e la città di Salisburgo. Avvengono anche degli scambi tra creativi, nel senso che quelli di Merano vanno nella città di Mozart e viceversa.
A questo punto ci chiediamo perché mai non possa essere presa in considerazione l’idea di strutturare organicamente una sorta di depandance dell’Accademia estiva anche in riva al Passirio. È degno di nota che in Alto Adige, in particolare nella città di Brunico anni fa esisteva un’accademia d’arte estiva molto frequentata. Certo, non paragonabile con quella di Salisburgo.
Merano è una città di cultura e ha una vocazione artistica che andrebbe riscoperta e maggiormente valorizzata. In riva al Passirio non mancano né strutture, né le risorse umane. Abbiamo centri culturali strategici come l’Accademia di Studi Italo – Tedeschi e altri che potrebbero essere coinvolti in un progetto comune per partire con la necessaria pianificazione e gradualità.
Qualche anno fa avevo fatto presente questa idea all’ex sindaco Paul Rösch, il quale si era mostrato piuttosto entusiasta. Mi aveva anche assicurato che avrebbe analizzato le possibilità concrete di un eventuale sviluppo del progetto. Purtroppo ci fu la piaga della pandemia e così si fermò tutto. Ora, però, bisogna ripartire e dare soprattutto speranza ai creativi e a chi voglia fare arte in città. Spetta a chi ha accettato la nuova sfida politica, in particolare quella culturale, fare un passo concreto per far sì che Merano esca dal letargo e torni ad essere città protagonista del vero processo creativo.

Foto, Oskar Kokoschka

Claudio Calabrese

Giornalista pubblicista, scrittore.

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Claudio Calabrese

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