Bolzano. Giulio Vesprinichiude”Breathe!” Project, L’ultimo murale al Circolo Ricreativo Don Bosco

Con “SYN – Struttura G0056”, l’ultima sorprendente opera muraria realizzata da Giulio Vesprini si chiude l’entusiasmante avventura di “Breathe!” Project, il percorso artistico ideato da OUTBOX – Urban Art in South Tyrol in collaborazione con la cooperativa sociale Young Inside e con il decisivo sostegno della Ripartizione Cultura italiana della Provincia di Bolzano. Un progetto che, in pochi mesi, ha trasformato cinque anonimi scorci dell’Alto Adige in altrettanti murales densi di significato per la collettività. I lavori in parete, affidati ad artisti locali, italiani e internazionali dalle sensibilità e dalle tecniche più diverse, hanno impresso su ampi spazi in verticale il vissuto comune della pandemia dando voce a pensieri ed emozioni.
 
Dopo sei mesi, il progetto è giunto al capolinea. L’ultimo intervento creativola sesta opera muraria, da sabato 2 ottobre a giovedì 5 ottobre ha visto impegnato Giulio Vesprini, artista marchigiano classe 1980, sulla parete intonsa del CRC, il Circolo Ricreativo Don Bosco di Bressanone in viale Mozart 32. Questa mattina (mercoledì 20 ottobre alle ore 10.00) si è tenuta la conferenza stampa di inaugurazione ufficiale del murale.
 
Una superficie particolare e complessa dentro la quale fiorisce una realtà giovanile in cui convivono il Circolo Ricreativo e Culturale Don Bosco, la scuola di musica Vivaldi e svariate attività che vengono ospitate al suo interno. L’astratto, chiave espressiva propria di Vesprini, in questa dimensione si plasma diventando strumento dinamico e flessibile, capace di spingere l’osservatore verso la propria personale ricerca di senso e contenuto slegata da ogni vincolo immaginativo.
 
L’opera “SYN – Struttura G0056” prende il nome dal termine greco σύν che significa “con, insieme”. Un prefisso che indica unione, connessione, coesione,  ma anche completamento, complessità e contemporaneità. Tutti concetti altamente iconici che simboleggiano l’interazione tra progetti culturali e identità collettiva intrecciati nella riconquista di un nuovo spazio dopo l’atmosfera di surreale sospensione degli ultimi mesi. L’opera di Vesprini – frastagliata, multiforme e al contempo elegantemente compatta e comunicativa – diventa così un’estensione della struttura e del paesaggio in cui si colloca: un luogo di incontro e unione di molte realtà giovanili e culturali di Bressanone che, attraverso il nuovo intervento artisico-architettonico, acquisisce ora un chiaro e forte senso identitario che parla alla comunità.
 
Diplomato all’Accademia delle Belle Arti e laureato in Architettura, lo urban artist di Civitanova Marche cura, dal 2009, “Vedo a Colori”: un progetto di riqualificazione urbana che sta trasformando il porto della sua città attraverso la street art. Impegnato anche nella progettazione grafica e nella comunicazione visiva per aziende, eventi culturali e istituzioni pubbliche, vanta numerose pubblicazioni (Basic Logos Book, Web Index Design, Fresh Public, Design&Design, Illustratore Italiano) ed esposizioni da Milano a Bologna a Saint-Étienne. Numerosi i progetti creativi realizzati per clienti come Ikea Italia, Bruno Barbieri, Pinacoteca Civica di Ancona, Il Sole 24 Ore, Enel e Rag&Bone Nyc.
 
Il suo intervento in Alto Adige, sostenuto anche dal Comune di Bressanone, chiude il ciclo dei sei murales di “Breathe!” Project avviati dal cagliaritano Tellas, che in via Brennero a Bolzano ha eseguito “Mimesi”, e proseguiti con “Sera – Abend” della spagnola Elisa Capdevila a Merano in piazza San Vigilio e “Punto di fuga – Fluchtpunkt” dell’altoatesino Egeon alle scuole “Gandhi” di Laives. Lo spagnolo Escif aveva realizzato il suo “Tempus Fugit” alla Berufsschule di Brunico, mentre Cidrez ha regalato nuova dimensione alla parete cieca del palazzo IPES su piazza Don Bosco, a Bolzano.
 
Il progetto brissinese ha visto il supporto di partner d’eccezione: come di consueto la Ripartizione Cultura italiana – Ufficio Politiche giovanili della Provincia autonoma di Bolzano. Tra gli sponsor che hanno consentito a “Breathe!” Project di diventare realtà, anche la Fondazione Cassa di Risparmio, Alperia, Ard Raccanello e Federservizi. 

Foto/c-Luca Guadagnini

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