“Cambiare i protocolli di sicurezza per riaprire tutte le aziende”

“Vanno cambiati i protocolli sicurezza per le aziende”. È l’invito che Claudio Corrarati, presidente della CNA Trentino Alto Adige, lancia a tutte le parti sociali, attraverso la bilateralità, affinché si metta mano subito ai protocolli di sicurezza redatti ad aprile del 2020, graduandone la validità e le misure da seguire in funzione dei nuovi parametri di classificazione sanitaria.

“Pur se molto validi e tali da dimostrare che nelle aziende il virus è circolato molto poco – argomenta Corrarati – è arrivata l’ora di aggiornare e adeguare i protocolli di sicurezza Codiv19 ad una nuova condizione pandemica legata ai test a tappeto, anche per i lavoratori, e alle vaccinazioni. Stiamo entrando in una nuova fase della pandemia: tra vaccini, test molecolari, test rapidi, test a scuola, test in azienda, le persone sono molto monitorate, diverse sono immuni o vaccinate. È necessario rivedere i protocolli sicurezza aziendali, differenziandoli sia per colorazione di zona (rozza, arancione, bianca), sia per quantitativo di personale presente in azienda, vaccinato e monitorato”.

L’auspicio di CNA è che dopo Pasqua inizi una nuova fase. L’obiettivo è rimanere aperti con vari livelli di attenzione e prescrizioni di tutela in funzione del grado di contagio e del grado di copertura con vaccino o monitoraggio tramite test”.

“Qui non si tratta di via italiana, via austriaca o via altoatesina – sottolinea Corrarati – ma di adeguare e modificare prescrizioni che documentavano e fotografavano una situazione datata Aprile 2020, data nella quale sono stati introdotti i protocolli di sicurezza allegati a DPCM e ordinanze provinciali, dai quali poi sono scaturiti i singoli protocolli per attività economiche specifiche. Non essendoci aiuti economici sufficienti, essendo per molte aziende quasi impossibile accedere agli aiuti a causa di parametri di perdita di fatturato non raggiungibili, l’unica soluzione è cambiare metodo e puntare su aperture legate a nuovi protocolli, ai test e alle vaccinazioni. Si parla di passaporto legato al mondo turistico, ma non si dimentichi che lo stesso concetto può essere applicato a tutta l’economia”.

Secondo il presidente della CNA “dopo un anno e più, dopo tutte le esperienze e le prove fatte, dopo che lo studio sugli infortuni sul lavoro da Covid ha dimostrato che più dell’80% dei casi si è verificato nel sistema sanitario e nelle Rsa, oggi è arrivato il momento di cambiare. I protocolli aggiornati negli ultimi mesi hanno visto solo l’aggiunta di prescrizioni indicate nelle ordinanze provinciali. Dobbiamo cambiare, invece, il contenuto e l’approccio. Prima lo facciamo e prima il mondo economico sarà un valido alle scelte della politica, che dovranno andare nella direzione di un’aperura continua, duratura e controllata per garantire la sopravvivenza delle aziende ed il mantenimento dei posti di lavoro”.

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