Coronavirus e restrizioni. Nuovo DPCM in arrivo, l’Alto Adige che farà?

Inizia a prendere forma quello che sarà il nuovo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. Considerando la situazione per gli italiani ci saranno altri sacrifici da fare. Il nuovo DPCM dovrebbe entrare in vigore il prossimo 16 gennaio. Oggi ha avuto luogo la conferenza Stato-Regioni in cui è stato discusso il merito del decreto. Secondo indiscrezioni i presidenti delle Regioni Lombardia, Campania e Friuli Venezia Giulia Attilio Fontana, Vincenzo De Luca e Massimiliano Fedriga avrebbero chiesto all’Esecutivo che tutta l’Italia diventi un’unica zona arancione, con le relative restrizioni previste per tale zona. Quindi bar e ristoranti chiusi, salvo l’asporto etc. ed eventuali ulteriori restrizioni in caso di peggioramento della situazione. Sembra però che il Governo propenda per il mantenimento delle zone e che si voglia abbassare la soglia del Rt, in modo tale che con 1 si vada in arancione e con 1,25 in zona rossa.
Per l’Alto Adige ciò significherebbe che il rischio di passare da zona gialla a rossa sarebbe immediato, considerando il numero consistente di contagi degli ultimi giorni. È anche vero che la Giunta provinciale di Bolzano potrebbe optare per la solita “via altoatesina”, anche se difficilmente giustificabile.
I Presidenti delle Regioni fortemente allarmati a causa della situazione economica che continua a colpire non poco i numerosi imprenditori costretti a chiudere a causa delle misure restrittive imposte dal Governo avrebbero chiesto al Presidente del Consiglio garanzie di ristoro per le attività che resterebbero sospese.
Secondo un’ulteriore indiscrezione trapelata si apprende che il Governo intenderebbe impedire le attività di vendita d’asporto per i bar dopo le ore 18:00. Inoltre, l’Esecutivo vorrebbe confermare la discutibile la norma che consente massimo due persone di andare a trovare a casa parenti e amici. Durante le feste natalizie quando era in vigore questa regola molti si sono contagiati, perché mai ora dovrebbe funzionare? Il Governa sembra altresì propenso a confermare lo stop alla mobilità tra le regioni, anche tra quelle gialle e a istituire una zona bianca, per “dare un segnale” del lavoro che si sta facendo e che consentirà di entrare in una fase diversa in tempi però più lunghi. Considerando i numeri di contagio in Italia difficilmente ci saranno molte zone di questo tipo.
Francesco Boccia, ministro agli Affari Regionali promette ristori sicuri alle imprese che dovranno sospendere le proprie attività. Pochi imprenditori, orami piegati dalla crisi economica e pandemica sembrano crederci, considerando le esperienze fin qui fatte.

Foto, Giuseppe Conte e Arno Kompatscher

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