Coinvolgimento dell’Eritrea nella guerra del Tigray

L’Associazione per i Popoli Minacciati (APM) accusa i soldati eritrei di crimini di guerra nel conflitto del Tigray in Etiopia e chiede con urgenza un’indagine internazionale indipendente sul coinvolgimento dell’Eritrea nella guerra. L’organizzazione per i diritti umani chiede il ritiro immediato dell’esercito eritreo dal Tigray, dicendo che è responsabile di gran parte delle gravi violazioni dei diritti umani nella regione sotto attacco. Una sessione speciale del Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite dovrebbe essere dedicata al ruolo dell’Eritrea nella guerra in Tigray.

Coloro che sistematicamente attaccano e saccheggiano chiese, monasteri e siti del patrimonio mondiale, commettono massacri di civili anche nelle chiese e usano lo stupro come arma di guerra stanno commettendo crimini di guerra. Coloro che danno la caccia, rapiscono e uccidono i membri dell’opposizione eritrea in fuga a cui è stata ufficialmente garantita protezione in Etiopia e usano la propria occupazione del Tigray per smantellare tutti i moderni impianti industriali e trasportarli oltre il confine in Eritrea stanno violando il diritto internazionale. A sua volta l’esercito dell’Eritrea ha approfittato della pandemia e delle elezioni presidenziali americane per devastare il nord dell’Etiopia senza finire sotto i riflettori del grande pubblico. E’ ora di chiamare finalmente i responsabili di questa politica della terra bruciata a rispondere.

L’organizzazione per i diritti umani ha anche criticato aspramente l’atteggiamento del governo tedesco. La Germania ha guardato troppo a lungo dall’altra parte e ha creduto alle assicurazioni dell’Etiopia che l’Eritrea non fosse coinvolta nelle operazioni militari. Il partenariato nella cooperazione internazionale tra la Germania e l’Etiopia non deve rappresentare un lasciapassare che consenta che vengano commessi crimini di guerra.

La nuova amministrazione statunitense, nel frattempo, chiede il ritiro immediato delle forze militari eritree dall’Etiopia. L’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump aveva ancora lodato l’Eritrea per la sua presunta “moderazione” nel conflitto. Ora anche l’UE sta esprimendo preoccupazione per le gravi violazioni dei diritti umani. Le ambasciate europee nella regione sanno bene del coinvolgimento dell’Eritrea nella guerra da almeno due mesi e non hanno fatto nulla. Con il loro silenzio, stanno alimentando la carestia nel Tigray, che è massicciamente aggravata dai presunti crimini di guerra. Perché non solo una gran parte dei 100.000 rifugiati eritrei nel Tigray è fuggita per paura del terrore che avrebbero seminato i militari eritrei. Circa 2,2 milioni di persone nel Tigray stanno fuggendo dalla violenza e dalla fame. Il conflitto armato in corso e le restrizioni da parte delle autorità stanno ostacolando le forniture umanitarie a 4,5 milioni di persone allo stremo nella regione.

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