Le lavoratrici e i lavoratori del settore pubblico e di quello privato hanno il diritto di recuperare il potere d’acquisto perduto nell’ultimo decennio con sostanziosi aumenti nelle rispettive retribuzioni.
Le aziende sudtirolesi, invece, hanno il dovere di consentire alle lavoratrici e ai lavoratori di partecipare e godere degli sviluppi economici positivi degli ultimi anni, provvedendo a un aumento di stipendi e salari.
Solo così sarà possibile in futuro creare posti di lavoro attrattivi e dare motivi in più ai cervelli sudtirolesi di restare nel mercato del lavoro locale. Nel settore pubblico gli stipendi devono essere aumentati di almeno il 10%, in quello pubblico abbiamo bisogno in alcuni rami di contratti integrativi territoriali, che tengano giustamente conto della situazione particolare del Sudtirolo.
Per il primo maggio e non solo ci impegniamo per stipendi e salari più equi. Solo quando il lavoro verrà giustamente riconosciuto e retribuito questa festa potrà diventare anche un momento di celebrazione della salute e della buona vita per tutte e tutti – Norbert Lantschner e Judith Kienzl in una nota.
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