L’ufficio tecnico 4.0, la carta deve scomparire dai comuni

Un futuro privo di burocrazia cartacea: ecco cosa sognano i progettisti già da lungo tempo. La settimana scorsa l’Ordine degli Architetti e arch.academy hanno fatto conoscere le modalità della digitalizzazione negli uffici tecnici.

“La consegna digitale di progetti definitivi”, questo il titolo del convegno specialistico dell’Ordine degli Architetti e di arch.academy svoltosi a Bolzano lo scorso venerdì 14 dicembre. Circa 240 i/le partecipanti, tra cui molti rappresentanti degli uffici tecnici altoatesini, che si sono informati sui particolari della digitalizzazione.

Il via alla sperimentazione lo ha dato Stefan Waldner, dirigente dell’ufficio tecnico del comune di Tirolo e presidente del gruppo di esperti – ufficio tecnico nel consorzio dei comuni, che ha presentato le nuove modalità, ovvero COME in futuro dovranno essere inoltrati i progetti in formato digitale. Milena Dalsass dell’Istituto provinciale per la statistica ASTAT ha invece illustrato i questionari statistici per la rilevazione sulle attività dell’edilizia che devono venire compilati per ogni opera. Nel prossimo futuro anche questo passaggio avverrà esclusivamente in via digitale. Attualmente i moduli vengono infatti ancora compilati in formato PDF. Grazie ad una procedura esclusivamente online tutti gli interessati risparmierebbero una notevole mole di lavoro, non si sprecherebbe tempo ripetendo le stesse operazioni e si eviterebbero errori. Non sono dunque solamente i progettisti a trovarsi di fronte a un sostanziale alleggerimento della propria quotidianità lavorativa, bensì anche gli impiegati degli uffici tecnici.
Durante il convegno sono stati trattati anche gli aspetti giuridici: l’avvocato Armin Baumgartner ha approfondito l’aspetto legato alla responsabilità degli architetti relativi alla consegna digitale. Il suo consiglio, tuttavia, è stato che i progettisti facciano firmare su carta, dal committente, il progetto da consegnare.

Ma questo doppione, cioè che dai comuni venga richiesta sia la consegna in digitale che in cartaceo, è proprio quello che i progettisti vorrebbero evitare con la rivoluzione 4.0. Il manuale del consorzio dei comuni prevede giustamente che la preparazione degli elaborati progettuali in formato digitale avvenga in maniera completamente diversa dalla consegna in formato cartaceo. L’Ordine ha valutato in maniera critica la compilazione della procura speciale attraverso la quale gli architetti vengono autorizzati dai richiedenti a consegnare ai comuni una pratica edilizia in loro vece.

Certamente all’inizio il passaggio alle nuove modalità di consegna in formato digitale rappresenta un maggiore carico di lavoro per tutti gli anelli della catena; si tratta però di un investimento che viene ripagato sul medio-lungo termine. Ma gli architetti, i pianificatori, i paesaggisti e i conservatori che lavorano come liberi professionisti in Alto Adige sono pronti per la digitalizzazione? L’Ordine sostiene questo sviluppo indicandolo come precursore e già da lungo tempo ne sollecita l’attuazione. Verena Unterberger, vicepresidente dell’ordine, ha sottolineato: “Il nostro Ordine degli Architetti è il primo ordine professionale a occuparsi di questa questione nell’ambito di un convegno. Il primo passo è stato fatto e ad esso ne seguiranno altri. Per noi è indispensabile che l’Alto Adige introduca un sistema unitario su tutto il territorio. Il sistema è già stato elaborato in collaborazione con il consorzio dei comuni, e ora è necessario che TUTTI gli uffici tecnici dei comuni lo adottino senza modifiche.” Della digitalizzazione dovrebbero infatti approfittare tutti, tanto gli uffici tecnici quanto i progettisti e i committenti.

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