Inganna il maiale: un nuovo bullismo in rete

di Giuseppe Maiolo, psicoanalista

Oggi tutto cambia in continuazione. Il bullismo si trasforma e nella realtà virtuale ci vuole poco perché le parole o le immagini e i comportamenti diventino virali e si diffondano come uno di quei virus invernali che inchiodano una quantità di persone a letto con la febbre influenzale.  Sta accadendo da qualche settimana con un “gioco” spaventoso, che non andrebbe per nulla chiamato “giocoInganna un maiale è un comportamento bullo e perverso che umilia e offende le teenager e le ferisce intenzionalmente e con crudeltà.  Pull a pig si dice in inglese per definire il divertimento dei nuovi adolescenti che usano la rete per ingannare una ragazza e prenderla in giro, deriderne on line l’aspetto fisico, ferirne la dignità mettendola alla berlina. Non “gioco” ma azione violenta e perversa di cyberbullismo.

Non è nemmeno un comportamento nuovo. Anzi è conosciuto e si basa sulla seduzione e sull’inganno da sempre appartenuto all’universo dei comportamenti spavaldi e prepotenti di quei maschi capaci solo di far emergere il loro violento machismo e la povertà relazionale in cui gravitano. Lo si è sempre visto in adolescenze problematiche che mascheravano insicurezza e disagio per i rapporti affettivi. Lo esprimevano quei ragazzi, ma anche certi adulti, che volevano fare i gradassi e gli sbruffoni per nascondere défaillance e paure.  Nulla di nuovo dunque, ma ora con le potenzialità della rete, quella specie di divertimento è diventato un fare sadico e perverso molto simile allo stalking, peraltro protetto dal l’anonimato del web. Chi lo pratica prende di mira una ragazza magari un po’ bruttarella o con qualche difetto fisico, spesso in sovrappeso e per questo apostrofata come pig-maiale da ingannareE il divertimento del cyberbullo di oggi è quello di mostrare con video e foto al pubblico vasto della rete le sue imprese seduttive e le abilità con cui cattura e imbroglia la sua preda.

Inganna un maiale, pertanto, è un brutto inganno di cui è necessario mettere al corrente gli adolescenti perché non lo sentano come un divertito passatempo e le teenager non ne diventino vittime.  Per proteggere le femmine è necessario che conoscano la sequenza del “gioco” che è sempre la stessa: il bullo identifica su un social una ragazza e la riempie di complimenti facendole credere di essere interessato o addirittura innamorato. La coccola e la lusinga, la fa sentire importante e desiderata. Ma non è così: la considera un pig e le tende un’esca. Lei ci casca. Si fida e si affida. E alla fine, catturata e prigioniera del suo adulatore non sa riconoscere l’imbroglio e fa tutto quello che lui le chiede: selfie in pose intime o nuda in cam, la malcapitata accetta ogni cosa e alla fine, magari anche affrontando un viaggio, incontra lo sconosciuto per farci sesso.

Un copione perverso che vede il cyberbullo dominare la scena e alla fine svelare l’inganno quando dice alla vittima designata che si trattava di uno scherzo. Un orribile scherzo violento di manipolazione psicologica dei sentimenti e della fiducia. Purtroppo di solito all’imbroglio si accompagna la derisione e l’umiliazione pubblica. Non solo perché gli altri hanno seguito quel gioco sadico sui social di turno, ma soprattutto perché le immagini o i video, le parole e le foto intime di lei, postate come umilianti trofei, fanno rapidamente il giro della rete e, devastanti, producono nella vittima vergogna e angoscia, rabbia e disperazione da cui è difficile venirne fuori.

In foto: Giuseppe Maiolo

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