Il confessore, prudentemente, terrà conto dell’opera degli esorcisti.
Ai partecipanti al corso della Penitenzieria Apostolica, ha detto oggi il Papa che nella pratica del “buon confessore ” è necessaria molta cura e discernimento. “Chi si avvicina al confessionale, può provenire dalle più disparate situazioni; potrebbe avere anche disturbi spirituali, la cui natura deve essere sottoposta ad attento discernimento, tenendo conto di tutte le circostanze esistenziali, ecclesiali, naturali e soprannaturali”. Secondo il Pontefice, apprendiamo da una notizia Ansa, “laddove il confessore si rendesse conto della presenza di veri e propri disturbi spirituali – che possono anche essere in larga parte psichici, e ciò deve essere verificato attraverso una sana collaborazione con le scienze umane -, non dovrà esitare a fare riferimento a coloro che, nella diocesi, sono incaricati di questo delicato e necessario ministero, vale a dire gli esorcisti”. Ma questi devono essere scelti con molta cura, molta prudenza, ha aggiunto il Papa.
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