Bolzano. Toponimi, norma contestata si cerca via d’uscita coinvolgendo il Consiglio provinciale.

Bressa, sottosegretario autonomie (Pd) e Zeller, componente Commissione (Svp), chiamano in causa il Consiglio provinciale.

Momento di stallo per la complicata questione della toponomastica. Slitta la seduta della Commissione dei Sei perché il senatore Francesco Palermo (presidente della Commissione) è impegnato all’estero. La Svp e il sottosegretario Bressa insistono affinché Palermo, nonostante l’annunciato voto negativo di Roberto Bizzo, metta ai voti la norma. Bressa è in profondo disaccordo con Bizzo che insiste nella sua precisazione che gli 8.000 nomi ufficiali della toponomastica italiana siano inseriti nel testo della norma di attuazione e non nella nota allegata, giacché è il testo della nota di attuazione che riveste valore giuridico. Almeno fintanto che i nomi restano bilingui, ovvero fino all’eventuale decisione (presa dal futuro comitato dei tecnici) di conservare solo il nome tedesco. Questa posizione di Bizzo impedirebbe l’unanimità, soluzione che finora Palermo ha rifiutato. La segretaria del PD, Liliana Di Fede è d’accordo con Palermo perché sostiene che “non sarebbe corretto lasciare persona di prestigio come Palermo con il cerino in mano” A questo punto si inserisce una variabile che potrebbe rappresentare la via d’uscita alla situazione di stallo venutasi a creare. Bressa e Zeller chiamano in causa Giunta e Consiglio provinciale. “Poiché la Giunta, così afferma Bressa, aveva approvato la norma, non sarebbe male che anche il Consiglio provinciale, che hanno indicato Bizzo e Zeller nella Commissione dei Sei si esprimesse.” Perfettamente d’accordo con Bressa Karl Zeller, il quale è indignatissimo con Bizzo e col quale ha deciso “di non parlare più”. La Svp esclude l’ipotesi delle dimissioni dei tre commissari della Svp e di Palermo prospettata da una parte del Pd. Zeller osserva l’impraticabilità istituzionale di questa via d’uscita.

Bizzo dal canto suo rifiuta di essere additato come causa di questa situazione di difficoltà. Ribatte che non è una questione personale, ma sostiene che il problema consiste nel fatto “che la norma di attuazione, così come verrebbe prospettata modifica lo Statuto di Autonomia”, cosa che  evidentemente la Commissione paritetica non può fare.

Redazione

Share
Published by
Redazione

Recent Posts

Merano. Padel, un esempio da replicare

Giovedì 2 maggio il sindaco Dario Dal Medico ha ricevuto in municipio la visita ufficiale…

3 ore ago

59. KFS-Landesversammlung WERTE

Gestern Vormittag wurde in der Conference Hall der Salewa Bozen die jährliche Landesversammlung des Katholischen…

6 ore ago

Hotel Masatsch, ammodernamento della struttura gestita da Lebenshilfe

L'Hotel Masatsch di Pianizza di Sopra (Caldaro) è di proprietà della Provincia ed è stato…

9 ore ago

SVP-Obmannschaft: Dieter Steger folgt auf Philipp Achammer

Dieter Steger und Philipp Achammer/c-Oliver Oppitz photography Antonio Tajani/c-Oliver Oppitz photography Waltraud Deeg, Verena Tröger…

17 ore ago

“La Vita è un Dono”, concerto di beneficenza al Kimm di Maia Bassa a Merano

Il prossimo 24 maggio alle 20:15 presso il Centro Culturale di Maia Bassa – Kimm…

18 ore ago

Jannik Sinner triste rinuncia, seri problemi all’anca

"Non è facile scrivere questo messaggio ma dopo aver parlato di nuovo con i medici…

22 ore ago