Questo lo slogan per l’iniziativa che da 5 anni si celebra in almeno 1.000 città del mondo per manifestare contro la violenza sulle donne e sui bambini: un miliardo di voci e di persone che danzano insieme, un gesto simbolico per rompere il silenzio e per dire ancora una volta no ad ogni forma di violenza, sopruso, maltrattamento e abuso contro il genere femminile. Un modo di essere solidali e dare forza alle troppe donne e bambine che nel mondo, e nel nostro territorio, ancora subiscono le tante forme di violenza, da quella psicologica a quella fisica, matrimoni forzati e mutilazioni genitali, vittime da tratta per sfruttamento sessuale o lavorativo, maltrattamenti e abusi sessuali per arrivare fino al femminicidio.
Bolzano non può che cogliere quest’invito; la coop. Motus, il centro Antiviolenza della Gea, la Casa degli Alloggi Protetti, l’associazione La Strada-Der Weg e i Centri Giovani Bunker e Vispa Teresa, insieme al Comune di Bolzano, invitano la cittadinanza a partecipare ad un flash-mob collettivo che, partendo martedì 14 febbraio alle ore 17.30 da piazza Università, si snoderà lungo le vie del centro cittadino sui passi di danza e sulle note musicali di “Break the chain”, composte da Tena Clark per dire che le donne (e tanti uomini) vogliono un mondo sicuro e libero da ogni oppressione e per fermare gli abusi e il dolore, per rompere le catene dalla violenza contro le donne e le bambine.
In previsione di questo ballo collettivo, vengono proposti 2 laboratori gratuiti, aperti a tutti, per conoscere meglio il fenomeno della violenza e per apprendere la semplice coreografia: un’operatrice della Gea, l’associazione che gestisce il Centro Antiviolenza e la Casa delle Donne di Bolzano, e Sara Rigo della coop. Motus realizzano insieme mercoledì 1 e 8 febbraio dalle ore 18.30 alle 20 presso la sede di Motus in via Orazio 32/b, i due laboratori che, pur affrontando una problematica così drammatica, adotteranno un approccio interattivo e dinamico.
Il Comune e le associazioni coinvolte invitano la cittadinanza a partecipare agli incontri e all’appuntamento del 14 febbraio per danzare il rifiuto e la condanna di ogni forma di violenza contro donne e bambine, perché ogni iniziativa su questi temi e ogni atto di ribellione individuale rappresenta un piccolo passo in più verso un mondo futuro libero da ogni forma di violenza di genere.
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