Succede a Lana, dove la Sezione dell’Alpenverein Sűdtirol espone cartelli con la scritta Marling e Tscherms senza i nomi italiani accanto. Reazione immediata del CAI, il cui presidente Claudio Sartori reagisce irritato. Gli fa eco Christian Tommasini con una dura presa di posizione nella quale rileva i buoni rapporti esistenti tra CAI e AVS. Puntualizza però il Vicepresidente della Provincia che non tutto l’AVS è omogeneo su questa importante impostazione e invita le sezioni centrali a vigilare su quelle periferiche dalle quali evidentemente giungono segnali reazionari. È noto che lo scandalo dei cartelli unicamente in tedesco già in passato aveva suscitato reazioni con il richiamo da parte della Provincia all’AVS che non avrebbe più ricevuto finanziamenti provinciali se la segnaletica non fosse stata rigorosamente bilingue. E ciò per ragioni di sicurezza ed economiche. In ogni caso la questione non è definitivamente chiusa, anche perché bisogna chiarire l’aspetto del mantenimento dei nomi storici dei centri minori. Naturalmente sempre nel rispetto del bilinguismo sostanziale circa la natura dell’indicazione, quindi se si tratta di strada, fiume, maso, baita e via dicendo. Vedremo cosa deciderà in merito la Commissione dei Sei.
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