A Bolzano addio primarie

Niente da fare, sia i Verdi che Sel rinunciano alle primarie di coalizione. Ancora pochi giorni fa i due partiti avevano chiesto al Pd e al sindaco uscente del capoluogo altoatesino Luigi Spagnolli le primarie, ma come pubblicato in un articolo apparso sulla versione online dell’Alto Adige, i portavoce Foppa e Zanvettor avrebbero annunciato di ritirare tale richiesta, mentre Guido Margheri avrebbe dichiarato che le primarie sarebbero state affossate dalla Svp e dalla sua volontà di creare due alleanze, una di serie A con il Pd e quella di serie B, eventualmente con altri. È interessante che la rinuncia delle primarie sia stata annunciata unicamente dai Verdi che secondo l’Alto Adige dichiarano che non c’è più il tempo necessario per organizzarle. Ora si passerà al confronto sul programma e i Verdi chiedono un confronto aperto e sincero con Spagnolli. Peccato, pare che a Bolzano non ci siano molti candidati disposti a spendersi per una politica alternativa e questo potrebbe segnare inevitabilmente una situazione di stallo. Un pessimo segnale, molto probabilmente molti cittadini chiamati a votare si asterranno e così, a prescindere dalla riconferma di Spagnolli come sindaco, significherebbe un recesso democratico. Perché questa rassegnazione? Dove sono rimaste le tante persone impegnate? La politica riguarda tutti e rinunciare al dibattito politico non depone a favore di una società ricca di persone capaci com’è Bolzano. Forse dovremmo lavorare di più a livello di comunicazione basilare coinvolgendo la base. Molti, soprattutto i giovani si disinteressano di politica, anche se potrebbero dare molto. Dove sono rimaste le scuole di politica di una volta? Per impegnarsi bisogna conoscere e per conoscere sono indispensabili dei luoghi di confronto. A prescindere dalle candidature, i partiti dovrebbero aprirsi maggiormente e coinvolgere le persone, organizzando convegni, tavoli, luoghi d’incontro e di scambi. La politica non rigurada unicamente gli eletti e gli elettori in campagna elettorale, ma richiede un impegno costante. Così diamoci da fare per il bene di tutti, senza rinvii inutili. Se non ora, quando?

Claudio Calabrese

Giornalista pubblicista, scrittore.

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