Potrebbe esserci una svolta nell’indagine sul disastro della Val Venosta in Alto Adige, avvenuto il 12 aprile 2010 tra le stazioni di Laces e Castelbello e che costò la vita a 9 persone, provocando 28 feriti. Durante la nuova udienza del processo sulle responsabilità per la disgrazia, che vede sul banco degli accusati, tra gli altri, i responsabili del consorzio che gestisce l’impianto irriguo, è emerso che il clima invernale potrebbe avere danneggiato una valvola dell’impianto di irrigazione a monte della ferrovia, da dove cadde la frana che travolse il treno. L’accusa, nella sua perizia, sostiene che la valvola sarebbe progettata per resistere soltanto a temperature sopra lo zero, mentre nell’area non è raro che siano raggiunte temperature molto più basse.
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