Festa dei patroni diocesani Cassiano e Vigilio

Nella giornata odierna, in occasione della festa diocesana in memoria dei patroni Cassiano e Vigilio, il vescovo Ivo Muser ha presieduto il solenne pontificale nel Duomo di Bressanone. La liturgia è stata animata musicalmente da circa 300 coristi del decanato di Bressanone. Al termine della celebrazione eucaristica si è svolta la tradizionale processione di San Cassiano con le reliquie dei santi.

Nell’omelia il vescovo Ivo Muser ha ricordato che i santi si riconoscono grazie a quegli attributi che esprimono qualcosa sulla loro vita, sulla loro missione oppure sulla loro morte. Prendendo spunto da questo, il vescovo si è soffermato su ciò che contraddistingue i cristiani. Mons. Muser ha posto l’accento sul fatto che un segno distintivo sta proprio su come si affronta la vita: nel atteggiamento nei confronti della natura, che per i cristiani è creazione di Dio. “Se noi uomini vogliamo vivere e sopravvivere, dobbiamo riconoscere nuovamente quali sono i nostri limiti e capire finalmente che non possiamo fare tutto quello che siamo in grado di fare”, ha detto il presule che ha dato anche da riflettere sul fatto che oggigiorno spesso il valore e la dignità di un uomo risiede soltanto in chi è sano, attraente, sportivo ed efficiente. “L’essere, però è sempre più importante del fare, dell’efficienza e del possesso”, ha commentato il vescovo Muser.

Ciò che contraddistingue un cristiano è poi l’impegno nei confronti della vita, “oggi in particolar modo per il feto a cui la nostra società moderna e le nostre leggi non garantiscono più una tutela adeguata. Deve essere inviolabile anche la vita di un anziano oppure di una persona gravemente ammalata, così come la vita dei disabili”, ha detto il vescovo. Allo stesso tempo il presule ha ricordato che dove i giovani sono educati dai genitori a valori importanti, dove gli anziani e gli ammalati possono sperimentare che essi sono importanti per la società umana, dove persone con rapporti difficili non sono lasciate da sole, nascerà una cultura della vita, un posto in cui la vita viene difesa, promossa e amata in tutte le sue forme e in tutta la sua ricchezza. “Per arrivare a una tale cultura della vita, bisogna essere
disposti a sostenere e a praticare la pace”, ha detto mons. Muser, aggiungendo: “Possiamo essere promotori di pace oppure distruttori di pace.”

Al termine della celebrazione eucaristica si è svolta la processione di San Cassiano con le sante reliquie per le strade della città. La processione è terminata in Piazza Duomo con il canto dell’Inno ai patroni diocesani e la solenne benedizione del vescovo.

Claudio Calabrese

Giornalista pubblicista, scrittore.

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Claudio Calabrese

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