Bolzano. Islamici altoatesini, «Austria caso politico, in Alto Adige abbiamo centri culturali dove lavoriamo con nazionalità e tante culture diverse »
Il governo di SebastianKurz ha disposto la chiusura di sette templi islamici della associazione turca Atib. Due gli obiettivi: contrastare il radicalismo in Austria e punire il mancato rispetto della legge sull’Islam che bandisce, tra l’altro i finanziamenti all’estero. La chiusura delle moschee e l’espulsione di sette Imam ha riacceso le tensioni con Ankara dove Erdogan subito ha tuonato contro «islamofobia e razzismo». Nonostante il pugno di ferro austriaco, le associazioni islamiche presenti in Alto Adige sembrano non temere un effetto domino, nonostante quanto dichiarato dal ministro degli Interni Matteo Salvini che ieri ha dichiarato in un tweet :”Credo nella libertà di culto, non nell’estremismo religioso. Chi usa la propria fede per mettere a rischio la sicurezza di un Paese, va allontanato!”Non è paragonabile la situazione in Alto Adige a quella austriaca, spiega Zafar Zaherr Uddin Mohammad, portavoce dell’associazione culturale Pace Bolzano. “In Alto Adige abbiamo centri culturali dove lavoriamo con tante nazionalità e cultura diverse . ci siamo riuniti per la religione e non per la politica. In Italia non abbiamo moschee con ideologia politica nazionalista. In Italia siamo molti musulmani con diverse nazionalità. Un Imam che crede nelle regole dell’Islam non dovrebbe fare politica. Fratellanza e convivenza , questo è il messaggio che noi cerchiamo di diffondere”.
Foto, Cancelliere austriaco Sebastian Kurz (ritratto del pittore Claudio Calabrese)