Centrosinistra, Pd, Sindacati e artigiani si chiamano fuori. Ultimo incontro dei 33 venerdì.
L’ultimo incontro della Convenzione sarà venerdì 30 giugno, benché ormai le posizioni siano definite. Firme di esponenti italiani sul documento finale della Convenzione non ce ne saranno, o forse ci sarà il nome di un poco noto delegato italiano estratto grazie all’algoritmo Eurac impiegato per la composizione dei 33. Mai così lontani i sudtirolesi italiani dai sudtirolesi tedeschi, nemmeno nel 1972 quando vide la luce il Secondo Statuto di autonomia, quello che oggi si vorrebbe aggiornare e che all’epoca rappresentò un grande passo avanti rispetto al Primo Statuto. La spaccatura ci riporta indietro di numerosi decenni e non poteva non essere prevista dalla Svp quando ha consentito alla destra separatista di scegliere i delegati della Convenzione. Così oggi il Pd non è disponibile a firmare il documento della Convenzione. “Non possiamo firmare un documento che parla di autodeterminazione e non cita la scuola bilingue” è l’osservazione di Liliana di Fede. Riccardo Dello Sbarba e Laura Polonioli (Verdi) presenteranno una relazione di minoranza, e altrettanto Roberto Bizzo. Annuncia una sua presa di posizione Roberto Toniatti, giurista che doveva seguire i lavori del Trentino. Claudio Corrarati, presidente della Cna, annuncia un documento unitario con il Wirtschaftsring. La frattura era annunciata e non poteva essere diversamente. Tutti i temi politici maturati dalla firma della “Quietanza liberatoria” ad oggi, ovvero negli ultimi 25 anni, dalla scuola bilingue alla abolizione dei quattro anni per il diritto di voto, alla proporzionale morbida, alla tutela dei nuovi cittadini, lasciano il posto ai temi cari alla destra oltranzista tedesca, dall’autodeterminazione – con equivoci al separatismo – alla abolizione del Commissariato del Governo e alla abrogazione della Regione.
Da qui a settembre, quando il Consiglio provinciale dovrà esprimersi c’è qualche mese. Quali riflessioni possano maturare durante l’estate sarà tutto da vedere.
Foto, Liliana di Fede, segretaria del Pd altoatesino