“La Cassazione mette la parola fine su una vicenda durata 6 anni e che è stata fonte di sofferenza e di discriminazione per le famiglie omogenitoriali. ”Lo scrivono in una nota la Presidente del Gruppo per le Autonomie del Senato, Julia Unterberger, e il Presidente del Gruppo Misto della Camera, Manfred Schullian.
“La decisione dell’allora Ministro degli Interni Matteo Salvini di sostituire il termine neutro di genitore dai documenti di identità con quelli di padre e madre, serviva solo per dare fiato a una bassa propaganda politica.
Nessuno ha mai messo in discussione le figure maschili e femminili, il ruolo del padre o della madre, la famiglia tradizionale.
Si trattava, semplicemente, di non costruire realtà artificiose, perché quando un bambino ha due papà o due mamme, scrivere che uno dei due genitori è un padre e una madre diventa una violenza.
Si trattava, soprattutto, di tutelare l’interesse superiore dei bambini: quali conseguenze può avere sulla loro vita il fatto che lo Stato non riconosca la loro realtà familiare?
Da qui la necessità di una formula più generica come quella di genitore. Una formula che non mortifica nessuno, come stupidamente si è raccontato, ma che accoglie tutte le forme familiari e sancisce l’idea di uno Stato, di una burocrazia, al passo con le trasformazioni sociali. Quella per cui esistono tanti tipi di famiglie, che sono luoghi di bene e di amore, non di retrograde battaglie.”
Foto. Julia Unterberger, Manfred Schullian