Le proposte del PD per il piano allogggi bolzanino

 La disponibilità di alloggi a Bolzano a prezzi accessibili è uno dei temi più importanti per lo sviluppo del capoluogo e tiene banco in campagna elettorale. C’è bisogno di proposte concrete e realizzabili, che il Partito Democratico ha presentato oggi in conferenza stampa con il suo capolista Stefano Fattor. Di seguito alcune soluzioni straordinarie definendo siti e tempistiche.

Fase 1. Entro la fine dell’anno si può ottenere la disponibilità di aree e cubature per 210 alloggi di edilizia non libera da realizzare con le diverse modalità che la legge sulla casa consente. È sufficiente una variante urbanistica per cambiare la destinazione d’uso di tre lotti:

l’US5 a Casanova (proprietà del Comune di Bolzano, potenziale di 60 alloggi),

la seconda torre mai costruita di Firmian in piazza Montessori (proprietà Provincia, potenziale di 30 alloggi), l’area della giardiniera tra le vie Rio Molino e Eisenkeller (proprietà del Comune di Bolzano, 13.000mq, potenziale di 120-150 alloggi).

I primi due sono lotti o cubature destinate a servizi pubblici mai definiti, all’interno di quartieri già urbanisticamente maturi, si dovrebbe modificare solamente la destinazione d’uso in residenziale.

Per quanto riguarda l’area della giardiniera, l’attuale destinazione d’uso è di verde agricolo. Si deve anche in questo caso modificare la destinazione urbanistica dell’area in zona mista, assecondando la sua naturale vocazione residenziale poiché adiacente a un tessuto urbanistico storicamente ben definito. La giardiniera comunale verrebbe ricollocata o in una qualsiasi area produttiva o in un’altra area di verde agricolo. Il Comune di Bolzano possiede nei dintorni del maneggio più di due ettari di verde agricolo la cui concessione a favore dell’aeroporto scade a Natale del 2025.

Fase 2. L’area ex Eder (proprietà Tosolini/Podini) e l’area ex Reinisch (proprietà Comune di Bolzano) ai Piani di Bolzano hanno un potenziale di 300-320 alloggi di cui circa 50 potrebbero essere realizzati con una forma di edilizia non libera (es. calmierata a favore di cooperative).

Fase 3. Variante urbanistica per almeno 15 ettari (potenziale per 1200-1400 alloggi) nella zona rosa a est di via Castel Firmiano, in modo da non gravare dal punto di vista viabilistico sulla via Resia. Qualsiasi nuova edificazione deve prevedere solo parcheggi di attestamento, una mobilità solo ciclo-pedonale all’interno del costruito e soprattutto corrispondere ad un LCA non inferiore rispetto al verde agricolo preesistente onde non compromettere gli equilibri ecologici dell’area.

Fase 4. Realizzazione di quanto previsto dalla pianificazione con i tempi lunghi di cui sopra Con questo programma a tappe forzate si potranno realizzare o perlomeno iniziare i cantieri di ca 2200 alloggi entro la legislatura. Altrettanti in quella successiva.

Foto. Da destra Monica Bonomini, Stefano Fattor, Stefania Baroncelli