Ci avviciniamo sempre di più alla fatidica data del 4 maggio, giorno in cui la cittadinanza di Bolzano sarà chiamata alle urne per scegliere Sindaco o Sindaca e Consiglio comunale.
Per l’area di centro-destra è sceso in campo un volto noto che da anni è presente nelle cronache economiche e sociali del territorio, Claudio Corrarati.
L’uomo che per anni ha interpretato la CNA locale, ovvero la Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa, corre come candidato Sindaco della Civica per Bolzano, Lega Salvini, Forza Italia e naturalmente Fratelli d’Italia.
Lo incontriamo in un noto locale del centro storico per parlare delle prossime elezioni e del suo programma elettorale.
Senza mezzi termini Corrarati mette in chiaro la sua collocazione in un’area decisamente moderata. «Sono pragmatico, mi sono tolto da tutti gli incarichi, anche da quelli dai quali non avrei dovuto», evidenzia con determinazione l’ex Presidente di CNA, il quale cita un recente incontro durante il quale gli è stato chiesto se abbia timore di fare il Sindaco. «Ben venga la paura», afferma, ponendo l’accento sul fatto che mai ci si dovrebbe montare la testa.
In merito ai punti programmatici Claudio Corrarati sostiene che siano i cittadini a scrivere il migliore programma. «Troppi non trovano un appartamento, tanti non hanno coraggio di uscire la sera, ci si chiede se la Città crede ancora nei giovani, una movida sicura serve anche a loro».
Per il Candidato Sindaco tre sono i pilastri fondamentali ai quali attenersi nella futura amministrazione comunale: onestà, trasparenza e severità. «Bisogna riportare al centro il rispetto delle regole. In famiglia non si parla più di Politica se non per parlarne male. Vorrei ridare alla mia città ciò che ho ricevuto».
Gli chiediamo delucidazioni in merito al termine “azienda” che lui recentemente aveva usato in merito alla gestione del Comune.
Da buon imprenditore Corrarati ci spiega che la sua espressione non era stata compresa nella complessità delle cose. «Il mondo dell’imprenditoria è cambiato rispetto al passato, come anche il rapporto tra datori di lavoro e dipendenti. Le aziende oggi sono zone nelle quali chi vi lavora deve potersi identificare con il contesto e dialogare con l’imprenditore alla pari», chiarisce Corrarati, il quale ricorda che il Comune di Bolzano conta nientemeno che circa 2.000 dipendenti.
In merito al ruolo del Sindaco precisa quanto sia importante esercitare con cura “l’arte della delega”, ovvero coinvolgere e quindi responsabilizzare i collaboratori.
Con entusiasmo ci annuncia che diversi giovani sono entrati nella lista civica che sostiene la sua candidatura.
Circa il rapporto tra Comune e Provincia, che negli anni passati non sempre si è rivelato proficuo, Corrarati spiega che bisogna tornare al dialogo con tutte le parti coinvolte per creare le infrastrutture che qualificano il piano urbanistico comunale. «La viabilità va gestita insieme ai Comuni limitrofi e non solo come Capoluogo».
Con Corrarati parliamo anche di cultura e subito mette in chiaro che i finanziamenti a pioggia non sempre trovano la giusta risposta. «Bisogna investire in Cultura, i centri di ricerca, l’Università, il NOI Techpark, l’Eurak ecc. non devono essere solamente ospitati dalla Città, ma interagire con essa», mette in luce Corrarati, il quale è convinto, qualora diventasse Sindaco, di voler rappresentare Bolzano nel suo complesso senza steccati di alcun genere.