


Il presidente Giorgia Meloni è giunta a Bolzano per la firma dell’Accordo per lo sviluppo e la coesione tra il Governo e la Provincia autonoma di Bolzano.La presidente del Consiglio è stata accolta al Noi Techpark dal presidente della Provincia autonoma di Bolzano Arno Kompatscher e dai tre vicepresidenti della Giunta provinciale Rosmarie Pamer, Marco Galateo e Daniel Alfreider. A salutare la premier erano presenti anche il sindaco di Bolzano Renzo Caramaschi e il Commissario del Governo Vito Cusumano.
In occasione della visita a Bolzano della Presidente diversi gruppi politici – No Excuses, Climate Action South Tyrol, Bozen Solidale, Spazio Autogestito 77, Frauen*marsch/Donne* in Marcia, Fridays for Future South Tyrol, Oldies for Future e Omas gegen Rechts – hanno organizzato congiuntamente un’azione di protesta.
Poiché gli organizzatori non avevano ricevuto l’autorizzazione da parte della Questura a tenere l’azione davanti al NOI Techpark, l’azione si è svolta nelle immediate vicinanze, cioè in zona industriale. Forte il malcontento che ne è seguito benché gli organizzatori non si aspettassero nulla di diverso
Molteplici le ragioni del dissenso nei confronti del governo Meloni tra le quali spicca la cancellazione delle misure per attutire la crescente disuguaglianza socio-economica, quindi l’abolizione del “sussidio di cittadinanza”, il taglio del 70% dei fondi per la prevenzione della violenza contro le donne. Non basta, vengono anche contestate le agevolazioni fiscali per le aziende che assumono donne; mentre l’accesso al diritto all’aborto è stato reso più difficile. Non passa sotto silenzio l’introduzione delle pene detentive nei confronti di coloro che hanno un figlio tramite maternità surrogata ed è stato ricordato che la genitorialità quotidiana sia stata resa più difficile per le coppie omosessuali.
Riguardo la tutela del clima e dell’ambiente i Gruppi citati contestano a tutt’oggi la mancanza di una legge nazionale sul clima e temono che le Olimpiadi invernali “Milano-Cortina 2026”, annunciate come un evento “ecologico” e a impatto zero sull’ambiente, si trasformino in un evento devastante dal costo miliardario.
La politica migratoria è miope e basata sulla propaganda delle “frontiere chiuse”, a cui ora segue addirittura la militarizzazione dello spazio pubblico attraverso il dispiegamento di truppe militari all’interno del Paese. I minori nati in Italia sono discriminati se le loro famiglie hanno un background migratorio. Anche in Alto Adige c’è la concreta possibilità che venga costruito un CPR (Centro di Permanenza per il Rimpatrio); le condizioni disumane a cui sono sottoposte le persone in quei luoghi sono state ampiamente denunciate.
Altro motivo della protesta la denuncia della violenza delle Forze dell’ordine nelle ultime iniziative di piazza, in particolare contro giovani e spesso minorenni, mentre gruppi fascisti e neonazisti, nella totale impunità, ostentano pubblicamente il “saluto romano”, vietato dalla legge, e intonano canzoni fasciste.
Le realtà presenti al presidio odierno si sono chieste come evolverà il prossimo futuro vista la drammatica e preoccupante situazione attuale.
Ovviamente la protesta odierna è rivolta anche alla SVP poiché legittima la politica dei partiti di governo di Roma, Fratelli d’Italia e Lega, attraverso una coalizione provinciale che comprende la destra italiana e quella tedesca.
Foto/c-Moritz Holzinger