Venti sono le professioni sanitarie e, purtroppo, quasi tutte invisibili

La Giunta provinciale altoatesina ha deciso di aumentare il compenso (“Taschengeld”) per il tirocinio degli studenti della Claudiana. Si tratta di una misura importante e, secondo l’opinione delle dottoresse Irene Rigott, Sara Zanetti e Carla Naletto, rispettivamente a nome dell’Ordine delle professioni sanitarie tecniche della riabilitazione e della prevenzione, dell’Ordine della Professione di Ostetrica e dell’Ordine provinciale della Professione Sanitaria di Fisioterapista, una misura assolutamente necessaria per rafforzare e aumentare l’attrattiva delle professioni sanitarie. Tuttavia, secondo le tre rappresentanti dei tre Ordini professionali, la decisione di innalzare il compenso solo ed esclusivamente per gli studenti iscritti al corso di laurea in infermieristica – anche se si tratta di un progetto pilota come annunciato – dimostra, “ancora una volta, un trattamento ingiustificatamente impari nei confronti dei professionisti sanitari “scrivono in una nota che si hanno inviato. “Pur comprendendo il tentativo del presidente e assessore provinciale alla salute Arno Kompatscher, di rendere appetibile e competitiva l’offerta del Polo Universitario delle Professioni Sanitarie Claudiana di Bolzano rispetto al mercato nazionale ed estero, ci si chiede la ragione per la quale questo trattamento sia stato riservato solo agli/alle aspiranti infermieri/e
La carenza di professionisti e professioniste qualificate e la scarsa attrattiva delle professioni sanitarie per i diplomati colpisce in modo massiccio e spaventoso TUTTE le professioni sanitarie – il calo degli aspiranti studenti è evidente sia a livello nazionale che qui in Alto Adige da almeno 10 anni! Per l’anno accademico 2023/24 sul territorio nazionale si sono iscritti al test d’ingresso così pochi studenti come in nessun altro momento dall’introduzione dei corsi di laurea alla fine degli anni ’90! Siamo quindi a un minimo storico assoluto, in un momento in cui c’è carenza di personale quasi ovunque e tra 10 anni circa il 30% dell’attuale personale sanitario sarà in età pensionabile.
È un dato di fatto che la carenza di personale – si legge nel comunicato – coinvolge tutto il sistema sanitario altoatesino, ci si chiede quindi per quale motivo vengano trattate con tanta disparità le varie figure professionali che vi operano: non sono forse tutte le professioni sanitarie in egual modo fondamentali per mantenere attiva e prestante la Sanità altoatesina? Senza la quotidiana attività svolta nei reparti e sul territorio per la diagnostica, per la riabilitazione, per la cura e l’assistenza, la prevenzione e il percorso nascita, l’intero sistema sanitario provinciale collasserebbe. Riteniamo che tutte le 30 professioni sanitarie, sia durante la formazione che l’attività lavorativa, debbano godere di pari dignità, considerazione e riconoscimento. Purtroppo, molto spesso negli ultimi tempi questo non è avvenuto. Decisioni come questa sono pericolose perché creano malcontenti e non favoriscono la collaborazione necessaria a fornire un servizio interprofessionale, fondamentale per mantenere un buon rapporto tra chi si occupa del bene comune più prezioso: la salute! Ci auguriamo che al più presto si prendano i dovuti provvedimenti che mettono tutte le professioni sanitarie sullo stesso piano. Altresì auspichiamo che per decisioni riguardanti le nostre professioni gli Ordini vengano coinvolti in un fondamentale e costruttivo dialogo tra politica e professionisti.”
Tutto ciò premesso, le tre portavoce degli Ordini delle professioni sanitarie altoatesini delle ostetriche (OPO BZ), dei fisioterapisti (OFI BZ) e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione (TSRM PSTRP BZ), chiedono l’adeguamento del compenso di tirocinio (“Taschengeld”) per TUTTI i corsi di laurea, l’immediato ampliamento dell’offerta della Claudiana e il coinvolgimento degli Ordini professionali nella pianificazione e progettazione del piano socio-sanitario dei prossimi anni. E ciò in considerazione del fatto che “2500 colleghi e colleghe professionisti di 20 professioni diverse, insieme alle altre 10 professioni sanitarie, reggono l’intero sistema socio-sanitario!”