Ieri la Giunta provinciale ha approvato su proposta dell’assessore all’Edilizia pubblica e Patrimonio, Massimo Bessone, una delibera che prevede la stipula di un contratto tra l’Amministrazione provinciale e il Comune di Appiano sulla Strada del Vino per l’acquisizione, a titolo gratuito, dell’ex convento dei Padri Domenicani, la cui sede ospita la scuola musicale “San Leonhard in Call”. Il passaggio di proprietà si basa su una Legge provinciale del 2018, con la quale è stata assegnata alla Provincia la competenza per le scuole di musica.
“Grazie a questa acquisizione provvederemo a risanare l’edificio e a valorizzare un’immobile di pregio storico e architettonico, patrimonio culturale dell’Alto Adige”, sottolinea l’assessore Bessone. “Rispettando tutte le indicazioni della Sovrintendenza ai beni culturali, andremo ad adeguare gli spazi interni ed esterni venendo incontro alle esigenze dell’istituto. È importante investire nella scuola di musica, trattandosi di un luogo di incontro e socializzazione per i ragazzi. L’istruzione musicale fa crescere e rafforza lo spirito dei giovani ed è fondamentale che possa essere impartita e seguita in strutture funzionali e sicure”, rimarca l’assessore Bessone.
Il convento è ubicato in via Stazione, nel centro storico di San Michele, e si sviluppa su quattro piani fuori terra. Del compendio immobiliare fa parte anche la chiesa di San Giuseppe, edificata a fianco del convento. Il convento, dismesso dai frati Domenicani, ospita la scuola di musica “San Leonhard Call”, che offre corsi di formazione musicale ed organizza concorsi musicali di vario genere. Lo stabile è stato oggetto negli anni di interventi di ristrutturazione interna per l’adattamento ad uso scolastico e di conservazione, mirati alla salvaguardia dell’edificio, che si trova in uno stato di conservazione buono, ma necessita di ulteriori interventi. Il corpo esterno di forma circolare è stato costruito in tempi più recenti ed ospita il centro giovani al piano interrato ed una sala concerti al piano terra.
Foto, il direttore della Ripartizione patrimonio, Daniel Bedin e Massimo Bessone