Giornata dell’infermiere, l’ARpA promuove il riconoscimento delle professioni assistenziali nelle residenze per anziani

In occasione della giornata internazionale dell’infermiere e della cura del 12 maggio, l’Associazione delle Residenze per Anziani dell’Alto Adige (ARpA) sottolinea l’importanza di riconoscere il lavoro del personale assistenziale che opera nelle residenze per anziani altoatesine. Grazie all’ Accordo stralcio del settore sociale per le residenze per anziani e i servizi sociali, a livello di contratto di comparto, ARpA si sta spendendo fermamente affinché l’impegno e le prestazioni degli operatori assistenziali siano premiati e allo stesso tempo sia data la possibilità alle residenze per anziani di formare e istruire ulteriormente il personale impiegato nell’ambito dell’assistenza.
Un punto fondamentale nei negoziati sono gli aumenti salariali stabiliti. “ARpA è stata al timone delle trattative e ha fatto forti pressioni per il finanziamento. È gratificante che i fondi necessari siano stati resi disponibili e siano stati impegnati”, sottolinea la presidente di ARpA Martina Ladurner. È importante che i collaboratori dei servizi abitativi residenziali siano gratificati economicamente per esigenze di servizio, come il turno notturno, la reperibilità e via dicendo.
L’accordo di comparto costituisce altresì la base per le residenze per anziani affinché in futuro possano essere istituiti nuovi percorsi formativi e di qualificazione. Oltre alle scuole professionali provinciali, dall’autunno sarà possibile un modello di formazione duale, in cui metà delle ore di formazione saranno assolte direttamente sul luogo di lavoro.
Il riconoscimento finanziario e l’offerta di formazione flessibile rafforzeranno anche l’attrattività della professione assistenziale rendendola visibile come una professione flessibile, a prova di crisi e conciliabile con la gestione familiare, oltre alla possibilità di fare carriera.
Un altro aspetto positivo del lavoro nelle residenze per anziani, che rappresenta un grande vantaggio, è la vicinanza al luogo di residenza. “Siamo convinti che le residenze per anziani continueranno ad essere importanti datori di lavoro nel territorio, offrendo impieghi socialmente rilevanti anche per il futuro”, sottolinea Ladurner.

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