Emmanuel Macron ai piedi della Tour Eiffel accoglie la notizia della sua vittoria

È di nuovo presidente della Francia Emmanuel Macron, Marine Le Pen ha perso, il distanziamento tra i due rivali è di abbondanti 17 punti, giacché il risultato delle urne per Macron è stato del 58,6% e per Le Pen del 41,4%. Il 58% è meglio dei sondaggi delle previsioni, ma inferiore al risultato di cinque anni fa. Tutto secondo le previsioni e Macron ne è consapevole. Sa che molti lo hanno votato non per le sue idee, ma perché contrari all’estrema destra, per senso del dovere e fedeltà alla Repubblica.
Emmanuel Macron è un europeista, formatosi alla banca Rothschild, è amatissimo dalla classe dirigente parigina, tutt’altro che maldisposto nei confronti degli immigrati. Se fosse stato votato solo a Parigi, di gran lunga avrebbe superato il 58%. Se invece il bacino dei voti decisivo fosse stato il Nord scarsamente industrializzato o il Sud dove giungono in massa gli immigrati, Marine Le Pen avrebbe vinto.
In termini assoluti, gli mancano due milioni di voti rispetto alla sua prima elezione di cinque anni fa. Ma si consola con le sue parole, ricordando i tempi tragici in cui viviamo e che le cronache drammatiche dall‘Ucraina quotidianamente ci ricordano. Cita più volte la parola Europa, «la nostra Europa». Con lui ha vinto «la Francia che crede nella costruzione europea, che trae profitto dalla globalizzazione e pure dall’immigrazione» afferma il presidente. E conclude con l’appello alla responsabilità collettiva dichiarando di essere fiero di tornare a servire il popolo francese.