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“SE QUESTO È UN UOMO” IN SCENA A BOLZANO PER IL CENTENERIO DELLA NASCITA DI PRMO LEVI

7 Febbraio 2022

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“SE QUESTO È UN UOMO” IN SCENA A BOLZANO PER IL CENTENERIO DELLA NASCITA DI PRMO LEVI

Lo spettacolo realizzato in occasione del centenario della nascita di Primo Levi, fa rivivere la voce di Levi che più di ogni altra ha saputo far parlare Auschwitz. “Se questo è un uomo” rientra nel progetto “Bolzano Città della Memoria 2022”. Giovedì 10 febbraio alle 18.00 nel foyer del Comunale si terrà un incontro aperto al pubblico in collaborazione con il Centro Internazionale di Studi Primo Levi che vedrà la partecipazione di Valter Malosti e del Prof. Alberto Cavaglion.
La voce di Primo Levi è la voce che più di ogni altra ha saputo far parlare Auschwitz: la voce che da oltre settant’anni, con “Se questo è un uomo”, racconta ai lettori di tutto il mondo la verità sullo sterminio nazista. È una voce dal timbro inconfondibile, mite e salda: «considerate che questo è stato». Nel 2019, in occasione del centenario della nascita di Levi, Valter Malosti ha firmato la regia e l’interpretazione di “Se questo è un uomo” portando per la prima volta in scena direttamente il romanzo edito da Einaudi, senza alcuna altra mediazione, e la voce di questa irripetibile opera prima, che è il libro più atroce e più bello del ventesimo secolo. Presentato nell’ambito della stagione dello Stabile bolzanino dal 10 al 13 febbraio al Comunale di Bolzano (giovedì 10 e sabato 12 alle 20.30; venerdì 11 alle 19.00 e domenica 13 alle 16.00), “Se questo è un uomo” porta in scena il racconto di Levi che nella sua asprezza sa restituire l violenza che regnava nel campo di concentramento  – i suoni, le minacce, gli ordini, il rumore della fabbrica di morte.
Prodotto da ERT/ Teatro Nazionale in collaborazione con TPE – Teatro Piemonte Europa, Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale e Teatro di Roma – Teatro Nazionale, lo spettacolo nasce dalla condensazione scenica del testo di Domenico Scarpa e dello stesso Malosti. La voce è quella del testimone-protagonista, ma i suoi registri sono molti. La voce di “Se questo è un uomo” contiene in realtà una moltitudine di registri espressivi, narrativi, percettivi e di pensiero. Questi registri, questi fotogrammi del pensiero nel suo divenire sono la vera azione del testo. Riflessioni, guizzi, rilanci filosofici e psicologici, flash-back e flash-forward, “a parte” cognitivi. «Volevo creare un’opera – dice Malosti – che fosse scabra e potente, come se quelle parole apparissero scolpite nella pietra. Spesso ho pensato al teatro antico mentre leggevo e rileggevo il testo. Da qui l’idea dei cori tratti dall’opera poetica di Levi detti o cantati. Da qui ha preso le mosse l’idea di utilizzo dello spazio. Una sorta di installazione d’arte visiva più che una classica messa in scena teatrale».
Con la scenografa Margherita Palli, Malosti ha immaginato un cortocircuito visivo tra la memoria del lager e le «nostre tiepide case». Il progetto sonoro, curato da Gup Alcaro, è fondamentale in questa riscrittura scenica: “Se questo è un uomo” è anzitutto un’opera acustica. A fare da contrappunto di pura e perfetta forma i tre madrigali originali creati da Carlo Boccadoro a partire dalle poesie che Levi scrive nel 1945-46, immediatamente dopo il ritorno dal campo di annientamento. Ma risultano fondamentali nel comporre la drammaturgia visiva il disegno luminoso di Cesare Accetta, i costumi di Gianluca Sbicca e i contributi video di Luca Brinchi e Daniele Spanò.
Giovedì 10 febbraio alle 18.00 nel foyer del Comunale si terrà un incontro aperto al pubblico in collaborazione con il Centro Internazionale di Studi Primo Levi che vedrà la partecipazione di Valter Malosti e del Prof. Alberto Cavaglion.
I biglietti per lo spettacolo sono in vendita presso le Casse del Teatro Comunale (mart-ven 11-14 e 17-19 e sab 11-14). On-line sul sito teatro-bolzano.it e sulla App Teatro Stabile di Bolzano (iOs e Android).

Foto/CTeatro StabileBZ