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Festival Tabù, dal 2 all’11 maggio al Teatro di Villazzano

26 Aprile 2024

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Festival Tabù, dal 2 all’11 maggio al Teatro di Villazzano

Presentata la terza edizione di Festival Tabù, il progetto di APS Fantasio che riunisce spettacoli teatrali, di danza e musicali, performance, eventi di incontro e talk informali attorno a un tema “tabù” ogni anno diverso. 

Il filo rosso che dà il titolo a ogni edizione viene scelto dalla direzione tra quelli considerati significativi, scomodi, dimenticati o impellenti, e declinato attraverso il linguaggio dell’arte contemporanea per avvicinarsi a quello che fa paura, a quello che ancora non si vede, per dare voce a chi o a cosa non è facile rappresentare o nominare, cercando di costruire un pensiero inclusivo per le mille sfumature dell’umano.

Dopo la prima edizione, dedicata ai tabù tabù legati all’identità di genere e alla sessualità, e alla seconda, che ha indagato la ricerca o l’affermazione dell’identità attraverso la fisicità e l’immaginario dei corpi, la terza si concentra sul concetto di fine. “La fine come inizio” esplora i molti significati di fine – la fine della vita umana o animale, la fine di alcuni processi sociali o culturali che stiamo vivendo, la fine di periodi storici mondiali o personali – e cerca di abbattere le comuni ritrosie che esistono nel parlare di tali argomenti.

Il programma dell’edizione 2024 si estende per due settimane dal 2 all’11 maggio, occuperà tutti gli spazi del Teatro di Villazzano (via Umberto Giordano 6, Villazzano, Trento) e comprende spettacoli teatrali, performance interattive, eventi informali e installazioni. Il Festival dedicato alle fini non poteva che concludersi con uno spettacolo di enorme impatto di una delle compagnie di ricerca più interessanti d’Italia: Mephistopheles di Anagoor.

Mirko Corradini, direttore del Teatro di Villazzano: “Il Festival Tabù è un progetto nel quale crediamo moltissimo per la sua portata umana, oltre che artistica. Il nostro intento non è scandalizzare o creare una sterile provocazione. Crediamo nel potere trasformativo dell’arte e in particolare dell’arte teatrale, che fa incontrare e discutere le persone. Quando pensiamo alla fine si immagina sempre il termine, spesso doloroso o tragico, di una vita umana o di una relazione.  Festival Tabù quest’anno è uno spazio fisico e mentale per ragionare sulla fine, che può essere allo stesso tempo risorsa e trasformazione. Con “La fine come inzio” vogliamo accompagnare spettatori e spettatrici a esplorare in profondità il concetto di fine nelle sue varie sfaccettature, e magari tornare a casa con un’idea diversa.”

Elda Angela Detassis, co direttrice di Festival Tabù: “Abbiamo voluto ragionare in profondità sul senso di “fine” e sul timore che qualsiasi fine porta con sé. Con questa programmazione mettiamo l’accento sulle numerose tipologie di fini che possiamo attraversare come individui e società e sul senso che queste fini portano con sé, consapevoli che a ogni fine corrisponde sempre un inizio”.

Elisa Galter, co direttrice di Festival Tabù: “In particolare negli eventi collettivi abbiamo voluto sperimentare nuove forme di aggregazione e di spettacolarità. La volontà è quella di mettere al centro della condivisione del tempo e dello spazio degli appuntamenti di spettacolo, di performance e di intrattenimento”.

La struttura del Festival comprende due filoni di eventi diversi e complementari

  • eventi informali, performance e installazioni dislocate in intimi spazi off ricavati da luoghi non convenzionali del Teatro di Villazzano

Dall’esordio con “SPIN-ON SPIN-OFF”, il format che mescola il momento di “fine giornata” dell’aperitivo con la proposta di alcuni mini-spettacoli (2 maggio) alla “FESTA DELLE FINI” che corona la prima settimana di Festival con un momento di musica, intrattenimento e open mic (5 maggio), il Festival Tabù occupa tutti gli spazi del Teatro di Villazzano. All’esterno è prevista l’installazione fotografica “L’ATTIMO”, destinata a essere modificata dagli agenti atmosferici (inaugurazione 5 maggio), mentre le quinte e gli spazi del Teatro solitamente riservati agli addetti ai lavori ospitano l’esplorazione immersiva “TUNNEL DEL TABÙ” e lo spettacolo di teatro danza “LA NONA – Quel che resta di noi e della terra (passo a due)” un percorso alla ricerca di una riconciliazione tra il genere umano e la Natura (8 maggio).

  • spettacoli teatrali rivolti alla grande platea

Tre i principali appuntamenti di questa edizione: “LOVE LIES BLEEDING” uno spettacolo di Phoebe Zeitgeist, prodotto da Aps TeatroE con il sostegno di Silent Art Explorer scritto da Don DeLillo che si snoda attorno alla domanda “Quando termina la vita? O, meglio, quando è giusto che termini la vita?” (4 maggio); “LO STRONZO” del Teatro delle Temperie che esplora il tema della violenza di genere dal punto di vista dell’uomo violento (9 maggio); il gran finale con “MEPHISTOPHELES eine Grand Tour” di Anagoor, un viaggio per immagini attraverso la sofferenza del mondo, musicato in un live set elettronico da Mauro Martinuz (11 maggio).

Segue la programmazione con descrizione degli spettacoli ospitati dal Festival:

SPIN-ON-SPIN-OFF
2 maggio dalle 18.30

Spineremo birre e brevi spettacoli nella fucina OFF creata al Teatro di Villazzano!

Tra performance teatrali e birre spillate, un interessante modo di vivere il teatro: birra alla mano, divano comodo e la visione di mini-show imperdibili. Una lettura interpretata da Beatrice Elena Festi:  “Uno spettacolo per chi vive in tempi di estinzione” di Miranda Rose Hall, un urlo di terrore e insieme un inno alla vita.  Al termine degustazione a cura di Birre Foravia! Di seguito il talk show a cura degli stand-up comedian Andrea Visibelli e Jacopo Pagliari: “Confini: la morte nell’opera di Shakespeare”,  una chiacchierata dissacrante alla ricerca del senso che la triste mietitrice ha avuto nell’opera del Bardo. Chiuderà la giornata lo spettacolo “MEMORI” di e con Giulio Macrì e Nicola Lorusso, il racconto di due anime che frugano nel passato inseguendo la reminiscenza di quell’istante che ha stravolto il loro esistere.
[MAX 40 PERSONE – si consiglia prenotazione]

LOVE LIES BLEEDING
4 maggio alle 20.45

di Don DeLillo, traduzione Alessandra Serra

Regia Giuseppe Isgrò

con Francesca Frigoli, Daniele Fedeli, Liliana Benini

Scena e Costumi Giovanni De Francesco, Edoardo Colandrea

Disegno e architettura del suono Stefano K Testa

con la consulenza di Shari DeLorian

Visuals Luca Intermite

Dramaturg Matteo Colombo

Cura del progetto Francesca Marianna Consonni

Assistente alla regia Giulia Dalle Rive

Uno spettacolo di Phoebe Zeitgeist, prodotto da Aps TeatroE con il sostegno di Silent Art Explorer

Quando termina la vita? O, meglio, quando è giusto che termini la vita? È questa la domanda attorno alla quale si snoda lo spettacolo Love-Lies-Bleeding che prende il titolo dal nome straordinariamente poetico dell’amaranto, fiore associato all’immortalità e dai poteri terapeutici. In una casa nel deserto sud-ovest degli Stati Uniti, Sean, Toinette e Lia sono stretti attorno ad Alex, divenuto un “vegetale” dopo due ictus. I personaggi dibattono intorno alla qualità minima della vita e alle volontà imperscrutabili di un corpo inerte.

LA FESTA DELLE FINI
5 maggio dalle 16.00

Le fini sono momenti per ripartire e rinascere ed è giusto consacrarle a dovere!
Nasce così l’idea di un avvenimento per celebrare nuove strade che si aprono in orizzonti da esplorare, partendo da ciò che rimane. Varie attività proseguiranno fino a sera: swap party organizzato in collaborazione con l’associazione El Costurero, un modo sostenibile per dare nuova vita ad abiti in disuso; laboratorio a cura di Pokart, l’arte della carta piantabile-un’ alternativa di riciclo; inaugurazione installazione fotografica “L’ATTIMO” un progetto di Fabio Cunego, con foto di Tiziana Salvadori; degustazione “Dove finisce il luppolo?” con spiegazione del processo di creazione della birra con i ragazzi di Foravia; OPEN MIC libero per condividere e commemorare le proprie fini/inizi. Durante tutto l’evento dj set a cura di Lollo Punk.

L’ATTIMO
5 maggio 2024 ore 18.30  inaugurazione installazione fotografica “L’ATTIMO”
dal 5 maggio 2024 in poi installazione fotografica visibile al pubblico in qualsiasi giorno e ora

un progetto di Fabio Cunego
con foto di Tiziana Salvadori

L’installazione sarà in esposizione fino a settembre, alla mercé delle intemperie delle stagioni come parte integrante del progetto che ci esorta a cogliere quell’attimo che, come nasce, finisce.

TUNNEL DEL TABÙ

5 maggio 2024 ore 19.00
5 maggio 2024 ore 21.00
8 maggio 2024 ore 19.00
8 maggio 2024 ore 21.00

a cura di Mirko Corradini

“Non smetteremo di esplorare. E alla fine di tutto il nostro andare ritorneremo al punto di partenza per conoscerlo per la prima volta.” — Thomas Stearns Eliot
Un’esplorazione intima ed immersiva, disseminata di performance, installazioni, opere d’arte, momenti musicali e teatrali dove il viaggio nei meandri del teatro si fa trasporto attivo di sensazioni ed emozioni profonde. La stessa profondità che si intravede all’entrata di un tunnel e che porta con sé la promessa di una nuova rivelazione.
[MAX 15 PERSONE – si consiglia prenotazione]

LA NONA – Quel che resta di noi e della terra
8 maggio ore 20.00 e ore 22.00

Coreografia e concept: Flavia Bucciero

Musica: L. van Beethoven, Nona Sinfonia

Interventi di musica elettronica: Antonio Ferdinando Di Stefano

Danzatrici interpreti: Iolanda Del Vecchio e Pauline Manfredi

Disegno luci: Riccardo Tonelli

Su una nuova e trasformata sensibilità, la compagnia ha incontrato o meglio rincontrato la Nona Sinfonia di Ludwig van Beethoven, composizione nella quale l’intento dell’autore è quello di provare a saldare la frattura tra genere umano e Natura, che ha rotto l’armonia delle origini. La mancanza di armonia genera malattia e morte. Questo tema, evidente già dalle prime note, è estremamente attuale. Nulla può tornare com’era in origine, ma tutto deve necessariamente trasformarsi in qualcosa di diverso, sia nelle relazioni genere umano-natura, sia in quelle tra esseri umani, in un tutto inscindibile.  E’ necessaria una rigenerazione, passare attraverso la sofferenza e la morte, intesa come catarsi, per dare luogo ad una nuova prospettiva. Tutta la sinfonia può essere vista come un percorso alla ricerca di una riconciliazione tra il genere umano e la Natura. ll caos scompare, o per meglio dire, si trasforma.
[MAX 40 PERSONE – si consiglia prenotazione]

LO STRONZO
9 maggio ore 20.45

vincitore del Premio To-Fringe Festival 2018 – semifinalista al Premio In Box blu 2018

di e con Andrea Lupo
aiuto regia Giovanni Cordì
elementi di scena Matteo Soltanto
elementi di scena realizzati nel laboratorio ERT
suoni e musiche originali D.A.D.D
foto di scena Roberto Cerè
una produzione Teatro delle Temperie
con il sostegno della Regione Emilia – Romagna
con il patrocinio di Amnesty International Italia

Sul palco un’enorme porta chiusa simboleggia fra le altre cose ciò che separa dalla comprensione e dalla radice del “maschile”. In scena una coppia, rispondente ad ogni possibile criterio di “normalità”, un uomo comune (Luca) che può essere chiunque. Un viaggio intimo e profondo nella nella sua forma mentale. Cosa fa di un uomo un uomo? Quali sono i pensieri, le reazioni, i comportamenti che comunemente vengono etichettati come maschili? Lo sono davvero? Arrivati a questo punto di consapevolezza ci sono solo due possibilità: irrigidirsi, rifiutare ogni dubbio e ogni possibilità di cambiamento oppure cercare di ricostruire un sé maschile differente. Un’interpretazione intensa e un ritmo che toglie il fiato, lascia ogni uomo in sala a domandarsi “Quanto c’è di Luca in me?” e  ogni donna a chiedersi “Quanti Luca ho incontrato nella vita?”

MEPHISTOPHELES eine Grand Tour
11 maggio ore 20.45

produzione Anagoor 2020

Scritto e diretto da Simone Derai

Musica e live set Mauro Martinuz

Editing Simone Derai

Direttore di fotografia Giulio Favotto

Coproduzione Kunstfest Weimar, Theater an der Ruhr, Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee / Museo Madre, Centrale Fies, Operaestate Festival Veneto.

Anagoor raduna il materiale video raccolto tra il 2012 e il 2020 in un unico viaggio per immagini attraverso le lacrime del mondo, musicato in un live set elettronico da Mauro Martinuz. Mephistopheles (colui-che-ha-in-odio-la-luce secondo una possibile etimologia greca) è un Grand Tour nelle zone buie del cosmo, lì dove scaturiscono insieme la tenebra e le sofferenze delle generazioni, il rapporto dell’uomo con la natura, con l’eros, con i compagni animali, con il tempo e con la tecnica, con l’assoluto: l’impossibile. L’enorme quantità di materiale inedito trova nuova composizione in questo volo e caduta in forma di concerto cum figuris.

Il programma completo e sempre aggiornato del Teatro di Villazzano sarà disponibile su www.teatrodivillazzano.it

Per ulteriore materiale stampa scrivere alla seguente mail: fantasio@estroteatro.it