Davide Tutino, il professore sospeso: “Per questi gravi crimini auspico una Norimberga della non violenza”

“Conservo una grande speranza: la narrazione comincia a scricchiolare. Porto avanti la mia battaglia attraverso lo sciopero della fame, auspicando l’avvento di una Norimberga della non violenza. I crimini commessi negli ultimi due anni sono talmente gravi che, se l’umanità acquisisse improvvisamente la consapevolezza di ciò che è accaduto realmente, finirebbe tutto nel sangue”. A parlare è Davide Tutino, professore di storia e filosofia presso il liceo scientifico “Teresa Gullace” di Roma, sospeso e quindi privato della retribuzione in quanto non ha adempiuto all’obbligo vaccinale contro il Covid. Con la sua compostezza e con la sua dignità ha “bucato” letteralmente gli schermi televisivi delle emittenti nazionali, sollevando questioni di carattere etico-morale sull’introduzione del Green Pass e della vaccinazione coatta: “Oggi si è stabilito che, se non corrispondi ai parametri biologici imposti, non puoi più vivere”.   

Professore, perché ha deciso di fare lo sciopero della fame?

“Le ragioni sono da ricercare a livelli diversi, nonostante mi fossi posto la classica domanda: “A chi interesserà?”. Esiste un livello esteriore, visibile, e un altro interiore. Questa lotta non è una prova di forza, bensì un tentativo di appropriarsi della propria coscienza. C’è una dimensione interiore la cui partita non si misura con una lotta quantitativa: sul piano politico abbiamo la necessità di supportare i metodi della non violenza. Il capolavoro di chi ci governa è stato quello di dipingere come nemici e considerare causa del problema una parte della popolazione che invece ne rappresenta la soluzione: infatti noi rappresentiamo la domanda, il dubbio della ricerca scientifica e, non essendo vaccinati, persino il gruppo di controllo. Coloro i quali hanno bisogno di vivere nell’emergenza devono additare i non vaccinati come problema, altrimenti l’emergenza finirebbe”.

L’importanza della protesta non violenta…

“La non violenza mette l’altro davanti a uno specchio, esattamente come fece Picasso in Guernica. “Avete fatto voi questo orrore?”, domandò il gerarca nazista al maestro, il quale gli rispose: “No, l’avete fatto voi”. Ho un timore…”

Quale?

“I crimini commessi negli ultimi due anni sono stati troppo gravi, perciò sono convinto che, se l’intera popolazione si “risvegliasse” ora, scorrerebbe il sangue. Dobbiamo trovare una via d’uscita accettabile, sia per “noi”, sia per “loro”: è necessaria una Norimberga della non violenza, che possa liberare tutti. Le misure sono sempre più restrittive proprio perché chi ci governa è consapevole degli errori fatti. La bestia feroce che non trova vie di fuga continuerà ad attaccare: se riusciamo a dialogare con questo potere, con i nostri fratelli, raggiungeremo lo scopo. Deve prevalere il principio dell’habeas corpus: per quanto io possa essere dispotico nei tuoi confronti, con il mio potere, non devo mai oltrepassare il tuo corpo”.

Ha subito minacce?

“Ho un passato di impegno civile, accanto al Partito Radicale di Marco Pannella, perciò non sono sorpreso per le parole che mi sono state rivolte. Ciò che però mi ha colpito è l’attacco di odio e di livore subito rivoltemi da persone sconosciute e che è tipico di chi si scaglia contro un assassino. Io lo definisco “odio di ricino”. Fortunatamente nelle ultime settimane è scemato. Ci hanno privato anche di un’altra cosa…”

Sentiamo…

“Della speranza, a causa della tortura scientificamente inflitta. Il Green Pass è sicuramente una tortura scientificamente determinata, finalizzata ad ottenere, come sosteneva Pannella, il “vaccino contro il dissenso”. Se lo Stato diventerà padrone dei corpi durante un’emergenza, quest’ultima diventerà permanente”.

Il vaccino è ormai diventato un dogma. Cosa risponde a chi La considera un nemico della Scienza?

“Nemico della Scienza è proprio colui che crede nella Scienza. La Scienza non è un credo, ma una pratica. Mi fa piacere che si siano levati numerosi appelli, anche da parte di professori universitari e intellettuali: mi riferisco all’attività della “Commissione DuPre” di Torino e all’associazione “Umanità e Ragione”, che mi assiste anche legalmente. Il problema riguarda l’obbedienza: un sistema educativo strutturato sull’obbedienza è un sistema che produce violenza. La scuola, ad esempio, dovrebbe praticare tanto l’obbedienza quanto la disobbedienza. I disobbedienti, nella Storia, non hanno mai commesso tante tragedie quanto quelle degli obbedienti”.

A quale società stiamo andando incontro? Alla società liquida?

“La nostra società è stata attraversata da spinte disgreganti, a cui sta seguendo un totalitarismo altrettanto folle che, se risultasse vincente, segnerebbe la fine della civiltà occidentale”.

“La banalità del male”: Hannah Arendt si interrogava sul fatto che una persona possa fare del male senza averne la consapevolezza…

“Il male come puro partecipare a un meccanismo di non consapevole distruzione dall’alto è ciò che sta avvenendo con il totalitarismo. “Ho solo obbedito” è la giustificazione di Eichmann. E torniamo al concetto dell’obbedienza e della disobbedienza. L’obbedienza, da sola, è già il male, dal momento in cui diventi un ingranaggio che trasmette il meccanismo imposto. Com’è possibile provare pena per un altro uomo? Siamo stati privati dell’empatia: sono due anni che, a causa delle mascherine, non vediamo più un sorriso. Per un bambino si tratta di un handicap gravissimo, che lo porterà a perdere le capacità empatiche. Durante la crescita esistono delle finestre dello sviluppo in cui si può acquisire l’empatia: i più giovani hanno subito danni a livello relazionale. Se poi si sostiene che chi sta compiendo una scelta legittima è solo un traditore, egli non è più considerato un uomo. Resta solo una parola, utilizzata per uccidere: “no-vax”, sinonimo di traditore. È come apporgli un bersaglio sulla schiena”.

Ai bimbi vaccinati viene rilasciato un “attestato di coraggio”, che Lei ha definito un rito di iniziazione tribale. Perché?

“La totale illogicità della narrazione si spiegherebbe solo se ci trovassimo in un contesto magico-religioso. Sostenere che “solo il vaccino ci salverà” è un’affermazione di fede: tu “devi” credere e per calarti in questo quadro magico-religioso è previsto un rito di passaggio, terminato il quale vieni riconosciuto e accettato dalla società, attraverso un “battesimo” “.

Oggi gli intellettuali vengono censurati o comunque zittiti e ridicolizzati. Chi pone domande è scomodo?

“Ciò su cui si fonda la Scienza, quella autentica, sono le domande. La Scienza si sviluppa attraverso le domande che l’uomo pone a sé stesso e al mondo”.

Quali sono state le ultime parole ai Suoi studenti?

“Due parole: A rivederci”.

Foto, Davide Tutino

Francesco Servadio

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Francesco Servadio

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