Nonostante il ruolo centrale e importante delle comunità comprensoriali all’interno dell’amministrazione pubblica, non esiste ancora un regolamento sulla rappresentanza della minoranza politica all’interno dei suoi organi decisionali. Nel 2021 non è più possibile far finta di niente e accettare una situazione del genere. Al contempo si pone anche la questione se la legge provinciale n. 7/1991, con la quale sono state istituite le comunità comprensoriali, sia costituzionale – scrivono Greta Klotz, Felix von Wohlgemuth, Kathrin Werth, Andreas Pertoll, Julia Psenner di Pro Eppan Appiano, Marlene Pernstich, Walter Jimmy Morandell della Dorfliste Kaltern Caldaro, Sadbhavana Pfaffstaller dei Verdi Grüne Verc Neumarkt, Damian Foppa e Massimiliano Galli della Lista Civica Montagna e Giorgio Zanvettor e Alex Demattio della lista Verdi Grüne Verc Leifers in una nota al nostro giornale.
I consiglieri comunali si domandano chi eserciti il controllo democratico a livello comprensoriale e come si possa garantire un’amministrazione democratica e trasparente senza uno scambio costruttivo tra maggioranza e minoranza.
Le ultime elezioni comunali hanno mostrato quanto sia vario il panorama politico in Alto Adige. Le comunità comprensoriali, invece, non hanno tenuto conto di tale situazione sociale nei loro rispettivi statuti. Di conseguenza, degli attuali 27 seggi del consiglio comprensoriale, occupati da 18 comuni, solo una persona appartiene a una minoranza politica. Con l’attuale composizione, nel consiglio comprensoriale Oltradige-Bassa Atesina manca la rappresentanza politica di una gran parte della popolazione.
Per queste ragioni i consiglieri comunali di Pro Eppan Appiano, della Dorfliste Kaltern Caldaro, dei Verdi Grüne Verc Neumarkt, della Lista Civica Montagna e della Verdi Grüne Verc Leifers ritengono che sia necessario sottoporre le attuali decisioni sull’elezione del Consiglio comprensoriale, della Giunta comprensoriale e del Presidente a un controllo giuridico neutrale davanti al Tribunale Amministrativo di Bolzano. Partendo dal regolamento di attuazione dello Statuto di Autonomia del 1974, che ha permesso l’istituzione dei comprensori in Alto Adige (DPR n. 279/1974), vogliamo chiarire se la legge provinciale altoatesina sulle Comunità comprensoriali e i rispettivi statuti siano legittimi nella loro forma attuale. Questo soprattutto perché la suddetta disposizione di attuazione prescrive esplicitamente la rappresentanza della minoranza politica, disposizione che non è mai stata presa in considerazione fino a oggi – dichiarano i consiglieri.