Il Comitato Cura Domiciliare Covid: “Subito protocollo univoco e nuove terapie”

Nuovo invito del “Comitato per il diritto alla cura tempestiva domiciliare nell’epidemia di Covid-19”, presieduto dall’avvocato Erich Grimaldi, a condividere lo schema terapeutico (redatto da oltre duecento specialisti italiani), per il trattamento del Covid in fase precoce, nonché a sperimentare con urgenza l’ivermectina e la colchicina, due farmaci che si sarebbero rivelati molto promettenti per sconfiggere il virus. L’appello del Comitato è stato recapitato ad Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco), alla Presidenza del Consiglio dei Ministri (dipartimento per gli Affari regionali e le Autonomie) e al Ministero della Salute. Dopo le richieste presentate il 30 aprile 2020, e rinnovate il 13 gennaio scorso, sulla necessità di curare il Covid ai primi sintomi e a livello domiciliare, rimaste tuttavia prive di riscontro, il gruppo di medici coordinato dal legale non demorde: “Il nostro Paese, come ben noto, non dispone di un adeguato protocollo, condiviso con i medici che hanno curato il Covid a domicilio e in fase precoce, sia nella prima, sia nella seconda ondata”. Si legge nella nota: “L’istante Comitato, in data 13 gennaio 2021, Vi invitava, invano, a considerare uno schema terapeutico di cura domiciliare precoce, realizzato da oltre duecento medici, secondo le evidenze e le esperienze dei territori, condiviso anche negli Stati Uniti dai dottori Harvey Risch e Peter Andrew McCullough”, due luminari di fama mondiale. Il primo è professore di epidemiologia alla Yale University; il secondo, cardiologo, è docente e aiuto primario di medicina interna alla Baylor University Medical Center. Nelle ultime settimane lo schema terapeutico del Comitato è stato sottoposto all’attenzione del Presidente della commissione Sanità della Regione Lombardia e richiesto da numerosi medici del mondo. Inoltre l’avvocato Grimaldi invita le autorità sanitarie, in particolare Aifa e il Ministero della Salute, a valutare con urgenza la sperimentazione di nuovi farmaci: “L’istante Comitato, altresì, ancora una volta, rileva che alcuni studi osservazionali e randomizzati impongono al nostro Paese, in assenza di valide alternative terapeutiche, in fase precoce, di dover valutare, con urgenza, anche la sperimentazione di ivermectina e colchicina. Il trial Colcorona evidenziava che la colchicina, somministrata a pazienti non ospedalizzati, ha ridotto i ricoveri del 25%, il ricorso alla ventilazione meccanica del 50% e il tasso di mortalità del 44%. Colcorona è uno studio clinico controllato randomizzato, in doppio cieco, cioè né gli oltre quattromila pazienti Covid coinvolti, né il team di ricerca sapeva a chi fosse stato somministrato davvero il farmaco e a chi invece il placebo. All’inizio della sperimentazione, svolta tra Canada, Stati Uniti, Brasile, Spagna e Sudafrica, i pazienti non erano ospedalizzati ma presentavano almeno un fattore di rischio per complicanze di Covid-19”. Nella nota si precisa che “La colchicina, peraltro, è un farmaco usato da decenni per il trattamento di infiammazioni provocate dall’accumulo di acido urico (gotta), ma anche in cardiologia, per curare pericarditi e prevenirne le recidive. Si tratta, dunque, di una sostanza ben conosciuta che può essere utilizzata in sicurezza dal medico, con costi contenuti. I suddetti farmaci ivermectina e colchicina, dunque, potrebbero rappresentare un’arma in più contro il Covid-19, in fase precoce domiciliare, motivo per cui è opportuno (come chiarito anche dal Consiglio di Stato, nella recente ordinanza dell’11 dicembre 2020, con riferimento all’idrossiclorochina), sino alla pubblicazione di studi randomizzati, che possano dichiararne l’inefficacia, sperimentarne l’uso off-label in condizioni di sicurezza ed appropriatezza”. A sostegno di quanto dichiarato, il Comitato Cura Domiciliare Covid cita la documentazione scientifica comprovante l’efficacia dell’ivermectina (Ivermectin for COVID-19: real-time analysis of all 59 studies (c19ivermectin.com) e della colchicina (Efficacy of Colchicine in Non-Hospitalized Patients with COVID-19 | medRxiv). Il Comitato è determinato a non cedere: qualora rimanesse inascoltato pure quest’ultimo appello, “depositerà esposto presso la competente Procura della Repubblica, al fine di poter accertare le responsabilità penali di tutte le parti coinvolte, per le reiterate omissioni, circa gli inviti e le istanze più volte rivolte, a tutela dei cittadini italiani”.

Francesco Servadio

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