Due nuove mostre alle Viote del Monte Bondone e al Museo Geologico di Predazzo

Dalle Ande al Ruwenzori, dal Teide al Kinabalu: alle Viote un’esposizione unica ripercorre un giro del mondo “tropicale” esplorando 13 zone differenti sopra i 2000 metri. Un viaggio tra fauna e flora d’alta quota per scoprire che “oltre il limite degli alberi” sono molti i punti in comune con le nostre Alpi, ma altrettante e sorprendenti sono le differenze.

S’intitola “Milimani. Biodiversità in quota tra il Tropico del Cancro e del Capricorno”. Ed è la nuova mostra fotografica con cui il MUSE – Museo delle Scienze riapre una delle sue sedi territoriali, il Giardino Botanico Alpino delle Viote del Bondone.
Milimani è l’espressione che in swahili significa ‘sulle montagne’: in ottanta immagini, scattate negli anni da ricercatori e collaboratori del MUSE, le montagne del mondo si raccontano, dalle Canarie alle Ande al Kilimanjaro, girando intorno al mondo, tra echi di elementi comuni nella flora e nella fauna che le popolano.

“Sulle Alpi, come sugli altri rilievi montuosi delle regioni temperate, l’alta quota e l’ambiente propriamente “alpino” sono nettamente connotati e collocati in quella fascia che, proprio per la presenza di selettive condizioni altomontane si definisce “oltre il limite degli alberi”. Queste foto – spiegano i curatori del MUSE, Lisa Angelini, Andrea Bianchi e Osvaldo Negra – permettono di compiere un giro della terra per fotografie attraverso il quale conoscere la biodiversità d’alta quota e scoprire che sopra i 2000 metri d’altitudine piante e animali, dovendo affrontare simili condizioni ambientali, rispondono spesso con gli stessi adattamenti”.

Dalle Ande al Ruwenzori, dall’Ethiopian Plateau alla Papua-Nuova Guinea, dal Teide al Kinabalu: catene montuose anche imponenti o singole “sky island”, svettanti ben oltre i 2000 metri rispetto ai territori circostanti, sono ampiamente presenti anche nella fascia intertropicale.
“Anche qui – sottolineano i curatori – temperatura e altitudine giocano il loro ruolo nel tratteggiare il carattere altomontano degli ambienti anche se altri fattori quali esposizione al sole o ai venti oceanici, piovosità o condizioni di rain-shadow (aridità tipica delle zone sottovento causata dal blocco delle precipitazioni da parte di una catena montuosa), interazione con i cicli monsonici, talora persino antefatti geomorfologici, risultano preponderanti nel caratterizzare l’ecologia dei luoghi, definendo, per piante ed animali, una nuova e inattesa modalità di essere ‘alpini’”.
Attraverso più di 80 immagini scattate sui rilievi della fascia intertropicale del mondo, la mostra propone un’inedita esplorazione della naturalità delle montagne dei Tropici e degli inconsueti driver ecologici che ne caratterizzano i cicli naturali.

La mostra “Milimani. Biodiversità in quota tra il Tropico del Cancro e del Capricorno” è visitabile fino al 30 settembre al Giardino Botanico Alpino delle Viote, in queste settimane nel pieno del periodo di massima fioritura. Fondato negli anni ’30 del Novecento, il Giardino si trova a 1500 metri di altitudine e, insieme alla Terrazza delle Stelle, osservatorio astronomico, fa parte della rete delle sedi territoriali del MUSE. Una vasta area di dieci ettari, dove si trovano aiuole rocciose che ospitano una rappresentanza della flora dei principali massicci europei e non, tre laghetti, zone a prateria preservate come elemento spontaneo, un grande lembo di torbiera naturale, campi coltivati e zone dedicate agli impollinatori. “Un museo a cielo aperto” in cui si possono ammirare specie tipicamente nostrane, insieme ad altre provenienti dall’Himalaya e dalle Montagne Rocciose, specie minacciate di estinzione, piante orticole e una ricca collezione di officinali, con fioriture che si alternano durante tutta l’estate.
Il Giardino Botanico Alpino è aperto tutti i giorni dalle 9 alle 17 (fino alle 18 in luglio e agosto). Un ricco calendario di attività (qui il programma completo) per appassionati e famiglie guiderà il visitatore alla scoperta della botanica, dell’ecologia e della biodiversità dell’ambiente alpino.

 

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