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Desiderare un bambino

28 Novembre 2019

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Desiderare un bambino

Involontariamente senza figli – e poi?

In Alto Adige circa una coppia su otto si ritrova involontariamente senza figli. Allo stesso tempo le probabilità di successo di una fecondazione assistita sono limitate. Sofferenza, pressione e delusione sono spesso enormi e mese dopo mese aumenta la tristezza. In maggio, per la sesta volta, l‘Haus der Familie del Renon in collaborazione con oltre una dozzina di associazioni, organizza la campagna di sensibilizzazione nota come „MutterNacht“. In questa occasione viene dato spazio ad argomenti importanti e delicati relativi alla genitorialità. Parte della campagna consiste nella raccolta di racconti. Le coppie che hanno vissuto o stanno vivendo tale esperienza sono invitate a scrivere e inviare i loro racconti – anche in anonimato – entro la fine di febbraio 2020. Ogni storia è ben accetta e sarà di aiuto per infrangere i tabù che riguardano questo argomento, indipendentemente dal fatto che sia insorta o meno una gravidanza o che la coppia abbia deciso ricorrere all’adozione.

In pubblico si parla raramente di fecondazione assistita. Allo stesso tempo le probabilità successo sono limitate. Coincidono molti fattori, come ad esempio: l’età della coppia e/o il tipo di trattamento dell’infertilità. Soprattutto quando i presupposti sono complessi le coppie devono prepararsi ad un cammino lungo e pieno di sfide: solo un ovulo fecondato su quattro, dopo l’impianto nell’utero, porta ad una gravidanza e solamente nei due terzi di questi casi nasce un bambino.

Per le donne che vivono questa situazione, sopportare la pressione della società e le continue e sfacciate richieste di notizie positive risulta essere molto difficile. Il desiderio incompiuto di avere un bambino influenza la loro vita, portando frustrazione, stress e problemi nella relazione di coppia.
Quando il desiderio di genitorialità si avvera, la maggior parte delle coppie non ne vuole più parlare. A tanti bambini viene nascosto il fatto di non essere stati concepiti in modo naturale. In ogni classe scolastica altoatesina vi à, in media, un bambino che deve la sua vita alla procreazione medicalmente assistita ed i cui genitori hanno vissuto un percorso complesso. Non vanno inoltre dimenticate tutte quelle persone che, nonostante le promesse della medicina moderna, hanno intrapreso il percorso di procreazione assistita, senza riuscire a realizzare il loro sogno di genitorialità. La sofferenza psicologica è enorme e addirittura i rapporti sessuali si riducono solo al mezzo per raggiungere lo scopo. Una donna racconta: “Il peso psichico è così grande perché ogni mese si ha la sensazione di aver perso una persona amata”.

Il concepire una vita attinge alla sfera più intima di una coppia, deve essere rispettato, e si pensa sia meglio non parlarne. Alla luce di ciò l’Haus der Familie, insieme ad oltre una dozzina di associazioni, ha deciso di affrontare questo tema infrangendo tabù ed invitano le coppie a raccontare la loro storia di speranze ed angosce. Continua quindi il progetto MutterNacht, avviato 5 anni fa dall’ostetrica Astrid Di Bella, su incarico dell’Haus der Familie. Donne, uomini e coppie che si trovano involontariamente senza figli, sono invitati a raccontare la loro storia cosicché le persone che si trovano nella stessa situazione non si sentano sole.

Nella realtà, nonstante ciò che si possa pensare, ci sono molte persone che desiderano un figlio, ma non riescono ad averlo. In decine di incontri con le coppie è emerso il peso che le opprime e la convinzione che scrivere la propria storia sia di aiuto è molto forte. Le coppie che hanno vissuto, o stanno vivendo, tale esperienza sono invitate a scrivere e inviare i loro racconti – anche in anonimato. Ogni forma di racconto è ben accetta: storie, poesie o brevi pensieri. I racconti possono essere inviati a Haus der Familie: tramite mail a mutternacht@hdf.it o per posta a Haus der Familie, Stella 1–7, 39054 Soprabolzano/Renon. I racconti verranno resi pubblici a maggio 2020 in una raccolta, il giorno prima della festa della mamma.

Associazioni e organizzazioni che sostengono la MutterNacht 2020
Katholischer Familienverband, OPO (Ordine della Professione di Ostetrica) della Provincia di Bolzano, treff.familie im Südtiroler Kinderdorf, Frauen helfen Frauen, Katholische Frauenbewegung, agjd – Arbeitsgemeinschaft der Jugenddienste, Consultorio Familiare Lilith, Familienberatung fabe, Sozialgenossenschaft der Tagesmütter, PSE – Pronto Soccorso Emozionale, AIED – Associazione italiana per l’educazione demografica, Elki – Netzwerk der Eltern-Kind-Zentren Südtirols, Amt für Ehe und Familie der Diözese Bozen-Brixen, La strada – der Weg, VSLS – Associazione consulenti per l‘allattamento in Alto Adige-Italia IBCLC, Bäuerinnen im Südtiroler Bauernbund, Vke – Verein für Kinderspielplätze und Erholung, Lebenshilfe.

La campagna di sensibilizzazione MutterNacht è finanziata dall‘Agenzia per la Famiglia dell‘Alto Adige.