Rovereto. Muore la celebre pianista Eliška Nováková

Tutti quelli che se ne vanno ci lasciano addosso qualcosa di sé. Può essere questo il segreto della memoria. Se davvero è cosi mi sento più sicuro perché so che non sarò mai solo” (Ozpetek)

di Marvi Zanoni

Venerdì 13 settembre, all’età di 91 anni, la pianista Eliška Nováková ci ha lasciati.

La sua vita non è stata facile. L’aver parteggiato per la “Primavera di Praga” e per il sogno di un “socialismo dal volto umano” di Alexander Dubcek è costato molto a lei e al marito (il grande compositore M° Jan Novák). Dopo essere stati privati di tutto, in maniera avventurosa erano riusciti a lasciare la Cecoslovacchia nel 1968. Esuli, dopo un anno trascorso in Danimarca, erano approdati a Rovereto, dove il M° Novák aveva vinto un premio di composizione assegnato in occasione di una delle straordinarie “Settimane Zandonaiane” (promotori il M° Silvio Deflorian e il M° Renato Dionisi, affiancati da Arnaldo Volani) e dove, prima il M° Novák e poi la prof.ssa Eliška Nováková, avevano ricevuto un incarico di insegnamento di pianoforte presso il Liceo Musicale “Zandonai” (su proposta del direttore M° p. Ottone Tonetti).

Lavoro a Rovereto, casa a Riva del Garda, dal 1970 al 1977, dove nel mondo della musica avevano incontrato amici preziosi (primi tra tutti il M° Mariano Andreolli e la soprano Anna Baldo). Nel 1977 il trasferimento a Ulm, in Germania, dove al M° Jan Novák e alla prof.ssa Eliška Nováková erano state offerte occasioni di lavoro artistico irrinunciabili.

Oltre che apprezzata pianista, Eliška Nováková è stata un’amatissima insegnante di pianoforte.

Tutti i suoi allievi la ricordano con riconoscenza e con un affetto speciale.

Tanti docenti scavano le vite dei loro alunni con segni che il tempo non cancella: quella lezione, quel tratto caratteriale distintivo, quella forza d’animo, quel rigore intellettuale, quel saperti leggere dentro l’anima… Tanti alunni scavano le vite dei loro insegnanti con tracce che la vita benevolmente ripercorre.

La vita della scuola è tutta in questo appassionato incontrarsi e costruire, che ho sperimentato e vissuto intensamente prima come allieva e poi come collega della prof.ssa Eliška Nováková. Non solo perché Eliška era una persona piacevole, dai modi gentili eppure decisi, scrupolosa nel lavoro, rispettosa nei rapporti con gli altri, ma anche perché in tutto quel che faceva si percepiva la forza di una donna forte e generosa e la straordinaria sensibilità di una vera grande Artista.

La sua Arte, la sua grande professionalità, la sua umanità straordinaria e la forza coraggiosa hanno segnato profondamente anche la mia vita, insegnandomi ad affrontarla con impegno e rigore, con orgoglio e determinazione, e soprattutto con audace passione. Grazie, Eliška!

Foto, Eliška Nováková con il marito M° Jan Novák.  

 

 

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