Concluso il pellegrinaggio a Lourdes di 170 altoatesini con il vescovo

Sono rientrati ieri sera (31 maggio) i 170 altoatesini che con il vescovo Ivo Muser hanno partecipato al pellegrinaggio diocesano 2019 a Lourdes. Tanti momenti di incontro e riflessione con migliaia di pellegrini da tutto il mondo. “Torniamo a casa con l’esperienza di comunità universale, per viverla ora ogni giorno nelle relazioni con gli altri“, sottolinea monsignor Muser.

La messa nella Grotta in cui l’Immacolata apparve 18 volte a Bernadette, la Via crucis lunga 1,5 km e con 115 sculture dorate nelle 14 stazioni, le fiaccolate notturne nella grande spianata sono stati tra i momenti centrali del pellegrinaggio diocesano a Lourdes che si è concluso ieri sera (venerdì 31) dopo quattro intense giornate. Particolarmente suggestiva e imponente è stata la celebrazione internazionale nella grande basilica sotterranea, gremita da 20.000 persone provenienti da tutto il mondo. Il gruppo altoatesino è stato salutato pubblicamente all’inizio della solenne celebrazione, che si è svolta alternando una decina di lingue, guidata dall’arcivescovo di Marsiglia Paul Pontier, presidente della Conferenza episcopale francese. Tra i vescovi all’altare anche monsignor Muser.

Dei 170 pellegrini altoatesini, il più giovane aveva 4 anni, la più anziana 86. Il bilancio del vescovo delle giornate di preghiera, riflessione e incontri: “A Lourdes siamo arrivati come pellegrini che hanno portato con sé le vicende personali e di coloro che si sono raccomandati alle nostre preghiere. E abbiamo fatto l’esperienza di una fede profonda, semplice ma non ingenua. Torniamo a casa per viverla nel nostro quotidiano, nella nostra realtà altoatesina. Il pellegrinaggio è stato per tutti noi uno stimolo gioioso.“ Monsignor Muser ha sottolineato che i momenti di incontro e condivisione con migliaia di persone “ci hanno fatto bene, ci hanno fatto vedere che siamo dentro una comunità universale, ci mostrano quanto sia bella la nostra fede, che ci aiuta ad aprirci agli altri, a condividere, a incontrare lingue, mentalità e culture diverse.“ Le varie celebrazioni, e in particolare la grande messa internazionale conm pellegrini da tutto il mondo, “hanno confermato questa dimensione di comunità universale: abbiamo bisogno l’uno dell’altro“, ha concluso il vescovo.

Foto, la messa nella Grotta delle apparizioni.  

 

 

 

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