Festival Tabù seconda settimana: Anagoor, danza e patriarcato

Dal 2 al 11 maggio 2024 produzione APS Fantasio. Programma della seconda settimana.
La fine del patriarcato con “Lo stronzo”, gli Anagoor (Leone d’Argento a Venezia) con uno spettacolo sulla sofferenza del mondo e la danza sulle note della Nona di Beethoven.
Tutte le serate iniziano con un momento di socialità grazie al birrificio artigianale Foravia.
Continua la terza edizione di Festival Tabù. Il Festival del Teatro di Villazzano prodotto da Aps Fantasio che riunisce spettacoli teatrali, di danza e musicali, performance, eventi di incontro e talk informali attorno a un tema “tabù” ogni anno diverso. L’edizione 2024 riflette su “La fine come inizio” e indaga la fine come concetto espanso  – la morte, la fine di una relazione, di una situazione o di un processo collettivo – e come opportunità per creare un nuovo inizio.
La seconda settimana di programmazione inizia mercoledì 8 maggio con la ripresa del Tunnel del Tabù progetto artistico immersivo creato appositamente per questa edizione del Festival. Piccoli gruppi di spettatori e spettatrici (sono previsti due turni da 15 posti l’uno) potranno entrare nei luoghi più privati del Teatro di Villazzano, esplorando parti riservate ad artisti e tecnici, incontrando una serie di performance, installazioni, opere d’arte, momenti musicali e teatrali che riflettono sul tema della fine. Il progetto, curato dal direttore artistico del Festival Tabù e del Teatro di Villazzano Mirko Corradini, è ideato come un percorso emozionale alla scoperta delle diverse declinazioni del concetto di fine e invita chi lo percorre a vivere un’esperienza trasformativa.
L’8 maggio alle ore 20.00 e 22.00 doppia replica anche dello spettacolo “La Nona. Quel che resta di noi e della terra”, spettacolo di danza nato nel 2020, 250esimo anniversario della nascita di Ludwig van Beethoven e anno tristemente noto per l’epidemia di Covid-19. Le artiste hanno re-incontrato la Nona Sinfonia, l’opera più nota del compositore, lavoro nel quale l’autore cerca di saldare la frattura tra genere umano e natura che ha rotto l’armonia delle origini. Partendo da questo sentimento di fine, lo spettacolo cerca la strada di una trasformazione e di una rigenerazione dal caos che ci circonda.
Il weekend termina con una doppietta di spettacoli che esplorano la fine di processi culturali e sociali.
Giovedì 9 maggio alle 20.45 sarà in scena “Lo stronzo”, lavoro di e con Andrea Lupo che decostruisce il “mito”  dell’uomo “violento per natura” e svelare i costrutti sociali del maschilismo. In scena un uomo comune, che può essere chiunque, riflette su quali sono i pensieri, le reazioni, i comportamenti che comunemente vengono etichettati come maschili. Un viaggio intimo e profondo che accompagna spettatori e spettatrici a interrogarsi sulla apparente normalità della violenza.
Gran finale sabato 11 maggio alle 20.45 con la compagnia Anagoor, Leone d’Argento alla Biennale di Venezia 2018 che propone l’iconico lavoro “Mephistopheles. Eine Grand Tour”: un viaggio per immagini attraverso le lacrime del mondo, musicato in un live set elettronico da Mauro Martinuz. La materia cinematografica di spettacoli teatrali come Lingua Imperii, Virgilio Brucia, Socrate il sopravvissuto, Faust, Orestea, composta da immagini profeticamente raccolte nei musei e nei templi, nelle case di cura per anziani e negli allevamenti intensivi, tra macellai, pastori e pellegrini, in India, in Iran, a Olimpia, sulla ferita campagna veneta e sul Vesuvio, trova qui una nuova composizione per riflettere sul rapporto tra uomo, natura e animali.

Di seguito le specifiche degli eventi

TUNNEL DEL TABÙ

8 maggio 2024 ore 19.00
8 maggio 2024 ore 21.00

a cura di Mirko Corradini

“Non smetteremo di esplorare. E alla fine di tutto il nostro andare ritorneremo al punto di partenza per conoscerlo per la prima volta.” — Thomas Stearns Eliot
Un’esplorazione intima ed immersiva, disseminata di performance, installazioni, opere d’arte, momenti musicali e teatrali dove il viaggio nei meandri del teatro si fa trasporto attivo di sensazioni ed emozioni profonde. La stessa profondità che si intravede all’entrata di un tunnel e che porta con sé la promessa di una nuova rivelazione.
[MAX 15 PERSONE – si consiglia prenotazione]

LA NONA – Quel che resta di noi e della terra

8 maggio ore 20.00 e ore 22.00

Coreografia e concept: Flavia Bucciero

Musica: L. van Beethoven, Nona Sinfonia

Interventi di musica elettronica: Antonio Ferdinando Di Stefano

Danzatrici interpreti: Iolanda Del Vecchio e Pauline Manfredi

Disegno luci: Riccardo Tonelli

Su una nuova e trasformata sensibilità, la compagnia ha incontrato o meglio rincontrato la Nona Sinfonia di Ludwig van Beethoven, composizione nella quale l’intento dell’autore è quello di provare a saldare la frattura tra genere umano e Natura, che ha rotto l’armonia delle origini. La mancanza di armonia genera malattia e morte. Questo tema, evidente già dalle prime note, è estremamente attuale. Nulla può tornare com’era in origine, ma tutto deve necessariamente trasformarsi in qualcosa di diverso, sia nelle relazioni genere umano-natura, sia in quelle tra esseri umani, in un tutto inscindibile.  E’ necessaria una rigenerazione, passare attraverso la sofferenza e la morte, intesa come catarsi, per dare luogo ad una nuova prospettiva. Tutta la sinfonia può essere vista come un percorso alla ricerca di una riconciliazione tra il genere umano e la Natura. ll caos scompare, o per meglio dire, si trasforma.

[MAX 40 PERSONE – si consiglia prenotazione]

LO STRONZO

9 maggio ore 20.45

vincitore del Premio To-Fringe Festival 2018 – semifinalista al Premio In Box blu 2018

di e con Andrea Lupo

aiuto regia Giovanni Cordì

elementi di scena Matteo Soltanto

elementi di scena realizzati nel laboratorio ERT

suoni e musiche originali D.A.D.D

foto di scena Roberto Cerè

una produzione Teatro delle Temperie

con il sostegno della Regione Emilia – Romagna

con il patrocinio di Amnesty International Italia

Sul palco un’enorme porta chiusa simboleggia fra le altre cose ciò che separa dalla comprensione e dalla radice del “maschile”. In scena una coppia, rispondente ad ogni possibile criterio di “normalità”, un uomo comune (Luca) che può essere chiunque. Un viaggio intimo e profondo nella nella sua forma mentale. Cosa fa di un uomo un uomo? Quali sono i pensieri, le reazioni, i comportamenti che comunemente vengono etichettati come maschili? Lo sono davvero? Arrivati a questo punto di consapevolezza ci sono solo due possibilità: irrigidirsi, rifiutare ogni dubbio e ogni possibilità di cambiamento oppure cercare di ricostruire un sé maschile differente. Un’interpretazione intensa e un ritmo che toglie il fiato, lascia ogni uomo in sala a domandarsi “Quanto c’è di Luca in me?” e  ogni donna a chiedersi “Quanti Luca ho incontrato nella vita?”

MEPHISTOPHELES eine Grand Tour

11 maggio ore 20.45

produzione Anagoor 2020

Scritto e diretto da Simone Derai

Musica e live set Mauro Martinuz

Editing Simone Derai

Direttore di fotografia Giulio Favotto

Coproduzione Kunstfest Weimar, Theater an der Ruhr, Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee / Museo Madre, Centrale Fies, Operaestate Festival Veneto.

Anagoor raduna il materiale video raccolto tra il 2012 e il 2020 in un unico viaggio per immagini attraverso le lacrime del mondo, musicato in un live set elettronico da Mauro Martinuz. Mephistopheles (colui-che-ha-in-odio-la-luce secondo una possibile etimologia greca) è un Grand Tour nelle zone buie del cosmo, lì dove scaturiscono insieme la tenebra e le sofferenze delle generazioni, il rapporto dell’uomo con la natura, con l’eros, con i compagni animali, con il tempo e con la tecnica, con l’assoluto: l’impossibile. L’enorme quantità di materiale inedito trova nuova composizione in questo volo e caduta in forma di concerto cum figuris.

Il programma completo e sempre aggiornato del Teatro di Villazzano sarà disponibile su www.teatrodivillazzano.it

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