Presentazione del disegno di legge del Gruppo Verde.
Un altro anno scolastico si sta concludendo. E anche quest’anno la scelta delle iscrizioni di bambine/i e ragazze/i nella scuola dell’altro gruppo linguistico è tornata al centro del dibattito. Un tema questo che troppo spesso viene distorto e abusato, anche politicamente. Un altro approccio, e cioè quello della scuola plurilingue come offerta aggiuntiva, è invece sempre stato tabuizzato e taciuto. Eppure, molte famiglie desiderano che le loro figlie e i loro figli siedano accanto a ragazze e ragazzi dell’altra lingua e vorrebbero poter far uso di una tale offerta scolastica.
Si tratta di una proposta nata e maturata da tempo all’interno dei Verdi: offrire sezioni plurilingui in scuole e asili come offerta aggiuntiva e facoltativa. Già nella scorsa legislatura avevamo elaborato un disegno di legge sul tema. La proposta era stata bocciata dalla maggioranza SVP-PD con la motivazione che avrebbe potuto portare a disparità nella scelta dell’offerta scolastica (!?). Francesco Palermo, allora Senatore a Roma, aveva portato una proposta simile anche in Parlamento – comunicano i Verdi, che annunciano la presentazione di un disegno di legge in Consiglio provinciale.
L’iscrizione alla sezione bilingue si basa su una scelta volontaria e facoltativa e non sostituisce l’offerta scolastica attualmente esistente. Questa viene assicurata in ogni caso. Viene istituita una sezione plurilingue solo nel caso in cui il numero di iscrizioni sia sufficiente a formare almeno una classe. Questo si raggiunge se per tale offerta in una scuola materna si iscrivono almeno 14 bambine/i e in una scuola almeno 15 all’anno. In queste sezioni verrà inserito personale docente di entrambi i gruppi linguistici – continuano i consiglieri provinciali dei Verdi, ponendo l’accento sul fatto che la lezione dovrebbe avvenire in una delle due lingue ufficiali, tedesco o italiano. Per garantire un bagaglio lessicale sufficiente per ogni materia, la lingua di insegnamento viene cambiata durante il percorso scolastico. Quando e quanto spesso questo debba avvenire, viene deciso dall’autonomia scolastica. Nelle pagelle delle scolare e degli scolari viene indicata la lingua in cui è avvenuto l’insegnamento.
Nella scuola primaria inferiore si può sviluppare un’offerta plurilingue che coinvolga più età, nelle scuole superiori e nelle scuole professionali provinciali il focus plurilingue può anche essere inserito in singoli moduli.
Per fare tutto questo abbiamo naturalmente bisogno di corsi formativi e di aggiornamento per il personale in istituzioni plurilingui, in modo che le/gli insegnanti si possano preparare alla nuova situazione scolastica e possano essere in scambio continuo, concludono i consiglieri.
Foto, i consiglieri Verdi Staffler, Foppa e Dello Sbarba.
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