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Dal 28 giugno al 7 luglio torna la grande musica del Südtirol Jazzfestival Alto Adige

30 Maggio 2019

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Dal 28 giugno al 7 luglio torna la grande musica del Südtirol Jazzfestival Alto Adige

“Lungo tutta la cordigliera pirenaica i graniti scoppiavano, le fenditure si moltiplicavano, altre strade apparvero tagliate, altri fiumi, altri ruscelli e torrenti sprofondarono nell’invisibile”: ecco come lo scrittore portoghese José Saramago, nel suo romanzo “La zattera di pietra”, descrive quello che succederebbe se all’improvviso i Pirenei si sgretolassero e la penisola iberica si staccasse dal continente, iniziando a vagare nell’oceano Atlantico. Ma questa è fantasia: nella realtà, almeno quella musicale, succede l’esatto contrario, visto che l’edizione 2019 del Südtirol Jazzfestival Alto Adige unisce la parte più occidentale del vecchio continente – Spagna e Portogallo appunto – con le regioni dell’Europa alpina e centrale. Saranno la musica iberica e i suoi cinquanta artisti, quindi, i protagonisti principali della rassegna jazzistica che dal 28 giugno al 7 luglio inonderà di suoni tutto l’Alto Adige con la bellezza di 58 concerti in dieci giorni.

Per il concerto inaugurale nella storica location della Waltherhaus salirà sul palco l’inedita formazione “Iberian Connection & Guests”, facendo subito intuire il filo conduttore – anzi, i fili conduttori – del programma 2019 del Jazzfestival. Oltre alla prevalenza della componente iberica, infatti, spiccano l’unicità di alcuni concerti, la sperimentazione, l’integrazione tra jazz e tradizioni alpine e il gradito “comeback” di alcuni gruppi e solisti presenti nelle edizioni passate: dagli olandesi Reinier Baas e Joris Roelofs alla straordinaria vocalist francese Leïla Martial con il suo “Baa Box”, dal chitarrista italiano Francesco Diodati ai quattro musicisti della band Kompost 3, esponente della giovane avanguardia viennese.

L’esclusivo concerto d’apertura del 28 giugno sarà diretto dal pianista spagnolo Marco Mezquida, affiancato da ben 13 artisti provenienti dalla penisola iberica e da Olanda e Messico. Mezquida è uno dei giovani più talentuosi del panorama jazzistico spagnolo, tanto da essere stato incoronato “musicista dell’anno” per quattro volte in cinque anni dalla Asociación de Músicos de Jazz y Moderna. Dopo l’evento inaugurale Mezquida suonerà altre quattro volte in Alto Adige: il concerto al laghetto di Costalovara sarà dedicato all’influenza della luna sulla musica popolare, nella nuova location di Castel d’Appiano suonerà assieme al chitarrista di flamenco Juan Gómez “Chicuelo”, al Museion di Bolzano con il suo trio “Ravel´s Dreams” andrà alla ricerca di approcci moderni alla musica del compositore francese e infine, il 1° luglio, proporrà un recital presso la tenuta vinicola Pacherhof in Val d’Isarco.

Anche il batterista portoghese Pedro Melo Alves, nativo di Oporto, incarna una generazione musicale che osa veleggiare verso nuovi porti musicali. A Bolzano Alves si esibirà in cinque occasioni e sempre in formazioni diverse. Nel quartetto “Catacombe” propone post-rock melodico, con il trio elettronico-acustico “Symph” affianca improvvisazioni a partiture, con il “The Rite of Trio” coniuga post-rock anticonformista, punk e jazz mentre con il chitarrista Pedro Branco si lancia in improvvisazioni cameristiche. Il NOI Techpark infine ospiterà la prima mondiale della sua nuova formazione, “In Igma”, comprendente tra gli altri la splendida voce di Beatriz Nunes, dal 2011 cantante del celebre gruppo “Madredeus”.
Quest’anno il NOI Techpark di Bolzano Sud sarà sinonimo di avanguardia musicale: le austriache Lisa Hofmaninger e Judith Schwarz fanno dialogare in maniera sorprendente sassofono, clarinetto basso e percussioni, i catalani Albert Cirera (sax) e Ramon Prats (dr) si liberano con sfrontatezza dei legacci armonici, la trombettista portoghese Susana Santos Silva e il suo trio perpetuano la tradizione del free jazz degli anni Sessanta, regalando esperienze acustiche particolari.

Molte le new entries in tema di location, come il Centro di innovazione e incubazione BASIS di Silandro, la Cantina Valle Isarco di Chiusa, il museo di Scienze naturali di Bolzano, l’Hotel La Perla di Corvara Badia, la centrale idroelettrica Alperia di Bressanone, il Country Club Est-Ovest di Merano nel parco Marconi o la nuova sede di Cantina Bolzano. Nuovi di zecca anche i concerti in malga sullo Speikboden a Campo Tures e la camminata a ritmo di jazz verso la tenuta Velseck di Tires.

Tra le conferme invece segnaliamo il jazz party al Parkhotel Laurin di Bolzano, dove il duo belga “Juicy” trascinerà a ballare il pubblico con un hip hop “femminista” esplosivo e ricco di humor, i laboratori jazz, i concerti notturni nella cantina-spettacolo Sudwerk del Ca’ de Bezzi e l’intrigante connubio di arte e jazz al Museion.
Anche quest’anno la rassegna altoatesina vedrà sul palco i musicisti dell’Euregio-Jazzwerkstatt, il laboratorio fondato due anni fa dal Südtirol Jazzfestival Alto Adige. La formazione transfrontaliera si esibirà nell’ex caserma Druso di Silandro assieme al quintetto “Mn’JAM experiment”, che con loops vocali, assoli di chitarra, ritmiche complesse, campionamenti improvvisati e composizioni visive imbastisce un’opera d’arte globale.

“Noi portiamo in Alto Adige giovani musicisti che amano percorrere nuove strade e questo fa sì che altri organizzatori di festival vengano qui, a sentire i nostri concerti. Noi non rincorriamo le mode, bensì le lanciamo”, afferma il patron della manifestazione Klaus Widmann. E in effetti il Südtirol Jazzfestival Alto Adige, in quanto cerniera tra l’Europa settentrionale e quella meridionale, riesce a intercettare le innovazioni musicali di tanti Paesi europei. Qui insomma – tornando al discorso iniziale – le montagne non esplodono, e il massiccio pirenaico è saldamente attaccato alla terraferma. In poche parole, anche quest’anno il Jazzfestival altoatesino tiene unito il vecchio continente.

Tickets – Jazzpass – Jazz-App – Citylines

Le prevendite per il Südtirol Jazzfestival Alto Adige 2019 sono iniziate. Informazioni sui concerti a pagamento, i biglietti d’ingresso e tutti gli sconti sono disponibili sulla pagina web del festival. Singoli biglietti ed abbonamenti possono essere acquistati online o presso le biglietterie del Teatro Comunale di Bolzano. Anche quest’anno il festival offre ai propri visitatori il cosidetto Jazzpass, che rende il festival ancora più attraente. Il Jazzpass dà diritto a biglietti d’ingresso scontati, posti a sedere riservati, uso gratuito dei bus navetta e prezzi ridotti per cibi e bevande durante escursioni musicali e degustazioni di vini. Inoltre, i vantaggi del Jazzpass comprendono un drink gratuito ai concerti di fine serata al Batzen Sudwerk di Bolzano, biglietti gratuiti per le mostre al Museion e molto altro.

Tutte le informazioni sul festival sono disponibili anche sulla nuova Jazz-app del festival. L’app può essere scaricata gratuitamente dagli app store Apple (iOS) e Google (Android). Anche quest’anno il Jazzfestival Alto Adige farà in modo che chi abita o trascorre le proprie vacanze a Bolzano, Merano, Bressanone e Brunico possa fare a meno della propria auto. Molti concerti in queste città e nelle loro vicinanze sono facilmente raggiungibili in bicicletta, a piedi, con le navette o con i mezzi pubblici. Il festival ha suddiviso questi concerti in quattro “Citylines” assegnate alle quattro maggiori città altoatesine. Ci saranno 32 concerti “car-free” sulla “Cityline” di Bolzano, 20 a Merano, 24 a Bressanone e 18 a Brunico. Cliccando su un concerto “Cityline” sulla pagina web del festival si ottengono informazioni su tutti i mezzi di trasporto disponibili. Mobilità sostenibile anche al Jazzfestival Alto Adige.