“Rabih Badr ha ucciso la convivente Marianne Obrist a bastonate, come un cane randagio, dimostrandosi assolutamente privo di pietà. Ha ucciso con una modalità bestiale e spietata, che si è protratta per molti minuti e ha provocato alla vittima dolori immensi”. Lo scrive il giudice bolzanino Peter Michaeler nelle motivazioni della sentenza di condanna all’ergastolo – pena ridotta a 30 anni solo in virtù del rito abbreviato – nei confronti del marocchino di 35 anni che il 21 agosto 2017 uccise con “almeno 20 colpi” la convivente Marianne Obrist, di 39 anni, nell’abitazione della donna a Millan (Bressanone). La vittime fu colpita, prima con un bastone, poi con una mazza da baseball e infine con un coltello: le bastonate furono talmente forti da causare otto fratture, il distacco dei tessuti sottocutanei e uno shock emorragico fatale. Le percosse furono così forti che si deformò la mazza da baseball. Il giudice Michaeler aggiunge:”Il movente di fondo va ricercato nella diversità culturale di Badr, nell’ambito della quale la donna è un essere completamente sottomesso all’uomo, dettame culturale al quale Marianne, intenzionata a difendersi dopo aver subito le prime percosse non si è piegata e ha fatto maturare in lui la decisione improvvisa di ucciderla.”
Foto Tribunale di bolzano
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