Dire terremoto politico è poco, cambia la carta geografica dell’Alto Adige. La Svp si attesta al 41, 9 per cento dei voti, con 15 seggi in Consiglio, crolla la destra tedesca, la Lega balza all’11% e “Team Köllensberger” al 15 per cento. Queste due forze possono dirsi le vincitrici autentiche della tornata elettorale. In calo i Verdi che con il 6,8% occuperà ancora tre seggi, in discesa anche il Pd con le Civiche che con il 4% dei voti otterrà un solo seggio. Perdono voti Südtiroler Freiheit e Union für Südtirol. Tiene il Movimento 5Stelle con un seggio che occuperà Diego Nicolini e “Alto Adige nel cuore-Fratelli d’Italia” che conferma il seggio di Alessandro Urzì. La lista “Noi per l’alto Adige”, guidata da Roberto Bizzo ex esponente del Pd, non ce l’ha fatta. Con l’1% dei voti “Forza Italia” resta esclusa dal Consiglio. In fondo alla lista “Casapound” e “Sinistra Unita” con meno dell’1 per cento. Hanno votato il 73,9% degli aventi diritto, corrispondente a 282.854 elettori, con un calo corrispondente al 3,8% rispetto al 2013.
Tornando all’analisi del voto, osserviamo il consistente calo di consensi della Svp che con 15 seggi scende ulteriormente e si allontana dalla ambita maggioranza assoluta. Il Presidente della giunta in carica, a differenza del suo predecessore, anziché aumentare le preferenze, in vista del secondo mandato ne ha perso un numero consistenze. Il partito maggioritario del Consiglio provinciale, nella formazione della Giunta per la prima volta nella storia del Secondo Statuto dovrà dimostrarsi più conciliante con le posizioni di chi fino a poco tempo fa era considerato un interlocutore da non prendere nemmeno in considerazione. In conclusione, nulla di nuovo. La politica richiede flessibilità e capacità di adattamento, caratteristiche che la Svp più di una volta ha dimostrato di possedere.
Foto. Arno Kompatscher, presidente della Provincia di Bolzano