“Lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio”, c’è scritto nel Vangelo della Notte Santa. Non si può dirlo in modo più semplice, più quotidiano, più usuale e più umano. Allora a Betlemme la realtà era usuale, quotidiana, umana – non idilliaca e romantica. Così è anche oggi in molti luoghi del mondo. Madri bisognose, famiglie in fuga, uomini colpiti dalla povertà che vengono rifiutati. Betlemme rimane il presente!
Il Natale è la festa più umana e più completa di tutte le nostre festività. Come nessun’altra festività coinvolge le tradizioni, i canti, le pietanze, i sentimenti e le aspettative degli uomini. Con questa festa unica gli uomini uniscono ricordi e desideri, ma anche odori, simboli e celebrazioni. Tutto ciò può esprimere il significato del Natale: Dio si fa uomo e ci vuole incontrare nella nostra umanità. Sono aperto e grato per tutto ciò che fa parte di questa festa unica. Ma per me il Natale non esisterebbe senza Gesù Cristo. Tutto mi porta a Lui: il presepe, l’albero di Natale, le celebrazioni liturgiche, i doni, il pranzo natalizio. Senza Gesù bambino tutto diventa vuoto e in ultima analisi addirittura un’illusione.
Ogni anno mi rallegro del Natale e di quello che anche per me appartiene alla tradizione natalizia. Potrei però rinunciare a tutto, ma non a LUI. Poiché a Natale nasce colui che mi promette la vita attraverso la sua morte e la sua risurrezione – attraverso tutto e addirittura al di la di questo mondo.
Festeggiamo il Natale come la festa più umana di tutte e impariamo da Gesù bambino a rapportarci con gli altri umanamente: con i nostri familiari, con i bambini e con gli anziani, con gli amici e con le persone difficili, con le persone vicine e quelle lontane, con coloro che sono nati nel nostro paese e con coloro che bussano alle porte europee e a quelle di casa nostra. Betlemme è ovunque!
In questa festa di Natale chiedo come cittadino, cristiano e vescovo che la discussione in merito alla doppia cittadinanza non divida la nostra società, non apra antiche ferite e pregiudizi e crei un clima politico e umano avvelenato che speravamo di avere superato. Costruiamo insieme la nostra società e non lasciamoci separare.
Vi auguro un buon Natale, benedetto e pieno di speranza!
+ Ivo Muser, Vescovo
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